Regia di Edward Berger vedi scheda film
Edward Berger si era già fatto notare con l'ottima trasposizione cinematografica di "Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale", 2022, che ha diretto con polso sicuro e una certa visionarietà. Qui lo troviamo impegnato in un film che alza l'asticella della difficoltà e ne esce ancora una volta vincente. Una serie di attori importanti da dirigere quasi fossero su un set teatrale, un tema spinoso e complesso, che si muove fra religione e potere e la necessità di non scadere nella retorica e nel ridicolo, cosa che non avviene quasi mai. Nel mio "quasi" c'è l'unico appunto a un film rigoroso e "bellocchiano", che prova a immaginare la vita di chi deve gestire la successione di un Papa, "embedded", dall'interno dei corridoi dei palazzi vaticani. Il primo punto a favore del film, è che la parola "noia", che rischiava di innestarsi fra conciliaboli e silenzi, è bandita, visto che l'opera assume quasi da subito una veste da thriller, tutta cospirazioni, scandali e tradimenti, dove i 103 cardinali sono solo pedine nelle mani di una politica ecclesiastica che innerva la Chiesa tutta, da sempre. Ralph Fiennes, bravissimo, è il nostro navigatore, figura esemplare, che s'insudicia mani e corpo nel tentativo di avere una Chiesa più vicina a Dio. I giochi di potere dominano su qualunque discorso religioso e la regia aiuta a creare un clima sospeso, teso e misterioso, per tutta la lunghezza del film. Purtroppo, ecco la spiegazione del mio "quasi", il film cede sul finale, dove proprio la retorica e l'improbabile, entrano a piedi uniti, rischiando di rovinare una visione fino a quel momento impeccabile. Peccato davvero, anche se "Conclave" rimane un'opera densa e scrupolosa, sicuramente da vedere. Male Castellitto, sempre sopra le righe, in una figurina destrorsa tagliata con l'accetta.
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