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The Brutalist

Regia di Brady Corbet vedi scheda film

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La recensione su The Brutalist

di Mulligan71
6 stelle

Approfittando delle ferie, sono finalmente riuscito ad approcciare questo film fluviale, dividendo la visione in due momenti separati. Lo stesso Corbet, il regista, piazza un intervallo, più o meno a metà opera, giusto per facilitarvi il tutto. "The Brutalist", al netto di un attore straordinario come Adrien Brody, in uno dei ruoli della sua vita, e di una costruzione filmica eccellente, è un blocco di marmo di Carrara precipitato come un asteroide sul mondo del Cinema. Se aggiungiamo che la figura di questo architetto, Laszlo Toth, è completamente inventata (NON è una biografia), si capisce bene che reggere tre ore e mezza (quasi), è esercizio del tutto personale, che fa parte della capacità di sopportazione dello spettatore. E' una lunga, a tratti affascinante, riflessione sul potere dell'arte, in questo caso dell'architettura, sulla disumanità, sulla segregazione, sulla violenza. Il protagonista con le sue costruzioni monolitiche, geometriche, pesanti, tutte cemento armato e luce, cercava una via di fuga da un passato opprimente. La trama regala poche gioie, ha qualche scatto nell'ora finale, ma il film vive d'altro, vive di regia, composta ma notevole, e vive d'attori. Film pluripremiato ma che visto una volta, se riuscite a sopportare tutto quanto, inclusa l'assurda lunghezza, non credo avrete voglia di rivedere mai più. 

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