Regia di Giulio Ancora vedi scheda film
Even di Giulio Ancora, un esordio potente e maturo, capace di affrontare il tema del femminicidio con sensibilità e profondità. Il film si concentra non sulla violenza in sé, ma sulle sue conseguenze emotive e psicologiche, creando un racconto intenso e necessario. Il cast offre interpretazioni convincenti. Consigliatissimo.
Un’opera coraggiosa e necessaria
Even è un’opera prima di Giulio Ancora, che non ha paura di affrontare un tema difficile e drammatico come quello del femminicidio. Il film si ispira liberamente al caso reale di Roberta Lanzino — come anche ad altri cold case italiani — e riesce a trasformare questa tragica realtà in un racconto potente, intenso, e profondamente umano.
La decisione di non raccontare la violenza nel modo più ovvio e scontato, ma di concentrarsi sulle sue conseguenze — sul trauma, sulla memoria, sull’ombra che si trascina attraverso il tempo — rende Even un film molto maturo per essere un debutto.
Even non è solo un film da intrattenimento: è un film che prende posizione, che dà voce a storie dimenticate, che chiede attenzione. È cinema di memoria e di coscienza — un’opera che speri venga vista non solo come un racconto, ma come un contributo al dibattito sociale contro la violenza di genere.
È raro che un esordio riesca a toccare corde così profonde, facendo sentire lo spettatore coinvolto, turbato e — perché no — mosso a speranza o a desiderio di cambiamento.
Even è una di quelle opere che lasciano il segno. Da vedere da soli, o meglio ancora in compagnia, perché è un film che chiede di essere discusso. Ha forza, onestà, intensità. Ha un’anima che urla, che non accetta l’indifferenza.
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