Regia di Davide Gentile vedi scheda film
Gran bel debutto alla regia di Davide Gentile, ottimamente scelto e lanciato dal genio di Gabriele Mainetti. Pur affetto da enormi vuoti narrativi (la mega villa in cui nessuno va a curiosare, lo squalo alimentato con tre pesciolini che campa una vita, due minorenni e una donna di casa che recuperano uno squalo da una piscina e lo scaricano in mare...), Denti da Squalo deve essere letto per quel che è: un originale fiaba moderna, carica di valenze metaforiche, che ha il grande merito di utilizzare in modo atipico la figura dello squalo (bella la scena con il protagonista che lo abbraccia). Confezionato in modo perfetto (bella la fotografia di Ivan Casalgrandi) e inscenato in un contesto archtitettonico degradato e al tempo stesso sfarzoso, tiene viva l'attenzione degli spettatori grazie all'ottima direzione degli attori. Interessante, seppur marginale, la componente legata alla micro-criminalità romana, vista quasi con un taglio da "paese dei balocchi" di Carlo Collodi. Alla fine è un film di formazione messo in scena col gusto per il cinema di genere piuttosto che sul puro dramma di presa realistica. Prova superata. Piace soprattutto per la capacità di toccare le corde emotive dello spettatore (amore bambini-animali, anche quando si parla di bestie feroci). Da sostenere.
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