Regia di Matt Angel, Suzanne Coote vedi scheda film
La giovane e bionda Becky scatena la propria ira contro degli insulsi complottisti, manco gli avessero impedito di farsi un nuovo tatuaggio. Evitabile come il conto del tatuatore.
Mai far arrabbiare una giovane adolescente nell'età dello sviluppo! Sequel del film del 2020 in cui la giovane protagonista si crede finalmente al sicuro, ma come nelle migliori tradizioni delle cinematografia ammazza che ti riammazza non c'è niente di più erroneo. Così lo spettatore assiste prima all'evento scatenante, poco incisivo e mal costruito, poi alla reazione, poco incisiva e mal costruita. O meglio, non si assite a nulla di nuovo o particolarmente stimolante rispetto a prodotti simili. Così la tensione non decolla, la storia non cattura e lo spettatore rimane anche deluso dalla mancanza di un vero e proprio diluvio splatter, che ci sarebbe stato bene. Manca anche il giusto quantitativo di ironia a far quadrare il cerchio. Insomma, forse è meglio soprassedere, come nel tentativo di non far indossare costumi simili al filo interdentale alla propria figlia adolescente. Tanto non c'è verso. Striminzito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta