Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Il favoloso mondo di Amelie racconta di Amelie Poulain, una giovane e solitaria cameriera parigina con una fervida immaginazione, che decide di dedicare la sua vita a fare piccoli, magici aggiustamenti nella vita delle persone intorno a lei dopo aver trovato una scatola di ricordi d'infanzia. Mentre orchestra felicità per gli altri con astuti interventi, Amélie stessa intraprende un viaggio personale per trovare il coraggio di realizzare i propri desideri, in particolare il suo, anche se questo significa trovare l'amore. Amelie trova gioia in dettagli apparentemente insignificanti, come il suono delle legumi in un sacco, la crosta della crème brûlée, o il modo in cui i sassi rimbalzano sull'acqua, insegnando allo spettatore che la felicità risiede nell'attenzione e nell'entusiasmo. Dopo un'infanzia solitaria, diventa una "paladina della felicità altrui", intervenendo nelle vite degli altri con piccoli gesti per aiutarli a trovare amore e gioia, compensando la propria mancanza di contatto. Amelie ama osservare la vita, ma lotta per farsi notare. Il film ci mostra il suo desiderio di riconoscimento e la trasformazione che avviene quando si è visti veramente, e non solo attraverso le apparenze. La sua immaginazione, alimentata da un'infanzia difficile, diventa un suo rifugio. Tuttavia, il suo viaggio è anche una graduale transizione dalla fantasia alla realtà, imparando a "scontrarsi con la vita" anziché rimanere protetta in un mondo "favoloso". Il film suggerisce che il destino non è qualcosa che accade passivamente, ma un mondo che si può "fare" e organizzare attivamente, trasformando la propria vita attraverso scelte e azioni. La Parigi dove vive è un luogo sospeso nel tempo, quasi un presepe di marzapane, che riflette un'idealizzazione della realtà e della città stessa. Mentre celebra la fantasia, il film può essere letto anche come un'anticipazione della tendenza di una generazione a rifugiarsi nell'irrealtà, anche se lo fa in modo affascinante. L'incontro con Nino, e la relazione con l'uomo di vetro (che rappresenta la sua vulnerabilità), la spingono a lasciare il suo mondo di finzione per abbracciare la vita vera, con i suoi rischi e le sue meraviglie. L'interpretazione di Audrey Tautou è probabilmente il successo del film, che è indissolubilmente legato al suo volto e al suo sorriso da bambina. La sua capacità di trasmettere un candore quasi infantile è stata fondamentale per il personaggio. Il favoloso mondo di Amélie è una fiaba moderna che usa l'estetica fiabesca e colorata per parlare di come la scoperta della bellezza nelle cose semplici, l'altruismo creativo e il coraggio di aprirsi all'altro possano portare alla felicità e a una vita "favolosa", fatta non solo di sogni ma anche di connessioni autentiche.
Il favoloso mondo di Amélie (2000): Audrey Tautou
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