Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Cronenberg è così! Detrattori o fans il vecchio maestro strikes again!
Dal padre del body horror non ci si aspetta mai qualcosa di convenzionale ed infatti anche in questo caso David Cronenberg dimostra di saper invecchiare con classe e lucidità realizzando una pellicola colta, originale e soprattutto profondamente perversa.
Come già capitato nel precedente 'Crimes of the future' il regista indaga il nostro ipotetico 'futuro prossimo' ipotizzando una pratica high tech dove i cadaveri sepolti in cimiteri d'elitè possono essere 'seguiti' dai familiari più vicini nel loro percorso degenerativo grazie a particolari sudari (shrouds del titolo appunto) con i quali vengono avvolti che trasmettono, tramite una App dedicata, l'immagine digitalizzata in 3D della decomposizione.
Lo stesso ideatore e fondatore di questa pratica e proprietario del cimitero seppellisce l'amata e ne segue con voyeristica passione l'inesorabile disfacimento corporeo.
Un atto di pseudo-vandalismo e le conquiste amorose del protagonista (un Vincent Cassel più empatico del solito) faranno da corollario all'incipit che per il sottoscritto vale e straripaga della visione.
Che dire originalità e macabra tensione si compenetrano in una opera affascinante che presta il fianco ai detrattori per una eccessiva verbosità, staticità ed indulgenza su alcune scene di sesso forse troppo esplicite.
A mio avviso il colto Cronenberg ha colpito nel segno e alla sua veneranda età sforna una piccola perla che studia il tema dell'elaborazione del lutto e del morboso attaccamento verso un corpo inanime.
Quest'ultimo tema mi ricorda le diatribe foscoliane sull'utilità idealizzata dei sepolcri, tema che soprattutto i maturandi conoscono bene.
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