Regia di Luc Besson vedi scheda film
TRAMA DEL FILM : Doug subisce, fin dall'infanzia , da parte del padre, una serie inerrarabile di traumi. Il regista Luc Besson si è ispirato, per ritrarre il suo protagonista, ad una storia autentica di cronaca.
Il padre arriva a relegare il figlio minore in una gabbia insieme ai suoi cani.
Il bambino è ipersensibile e sofferente, a livello fisico e psicologico...nè la madre, nè il fratello riescono a difenderlo.
Mentre egli trova sostegno e conforto nei suoi compagni di sventura : i cani. Quando la polizia arriva a liberarlo, il padre tenta di ucciderlo
e lo rende invece invalido a vita.
Cio' nonostante il ragazzo trova un'insegnante che lo arricchisce, lo porta a scoprire i suoi talenti nascosti, gli restituisce la dignita' e la voglia di vivere.
"Chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato"
Arthur Schopenhauer
Ma Doug è ben consapevole che resterà un emarginato : si muove per la maggior parte del tempo su una sedia a rotelle e...la sua sola felicità è esibirsi per pochi minuti ( la sua disabilità è latente..) su un palcoscenico, in piedi, come Drag Queen. Sono proprio..le sue "colleghe " drag a restituire a Doug, il riconoscimento del suo talento vocale, la sua dignità...la parvenza dell'affetto di una famiglia ...allargata.
Ma questo stranissimo protagonista trova in un branco variegato di cani una "summa" : sono le sue guardie del corpo e il loro "amore" e'
incondizionato . Attraverso i suoi cani il ragazzo timido si trasforma in un Giustiziere che ripara i torti, difende i deboli e mette la spada
sulla bilancia della Giustizia.
GIUDIZIO CRITICO : Luc Besson ritrova nella scrittura la semplicità e la fantasia che lo aveva caratterizzato in "Leon".
Inutile dire che, nel suo universo, i personaggi di Doug e di Leon sono due inconsapevoli portatori di luce : entrambi si muovono in ambienti sporchi e spietati, sanno che la loro esistenza è emarginata e solitaria...
ma , cio' nonostante, possiedono dei doni e li usano per "salvare" gli innocenti, per preservarli dal loro destino di vittime ( la bambina Matilde...) destino nel quale loro stessi sono prigionieri , figli di una società che li ha respinti, esclusi...
Un discorso a parte merita l'attore protagonista , il mimetico Caleb Landry Jones.
Lo conoscevo per averlo visto nel film "Nitram" e mi aveva sorpreso e interessato. Per questa pellicola è stato premiato al Festival di Cannes come Miglior Interprete Maschile. Posso, senza essere retorico, dire che con "Dogman" è nata una stella.
Un corpo attoriale cosi' versatile è difficilissimo da trovare...le espressioni del volto passano con facilita' dalla depressione alla gioia;
dalla felicita' all'indifferenza e il corpo lo segue, come per magia.
Oltre che essere un attore di talento è anche musicista e cantante.
Besson trova in questo ragazzo un interprete ideale. Dogman è il suo Capolavoro.
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