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Elio

Regia di Madeline Sharafian, Domee Shi, Adrian Molina vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Elio

di obyone
6 stelle

 

scena

Elio (2025): scena

 

Orfano dei genitori, il piccolo Elio viene affidato alla zia che lavora ad un progetto dell’esercito di gestione dei rifiuti orbitanti intorno alla terra. Anche Elio, come la zia, è votato allo spazio ma per lui lo sguardo, perennemente rivolto alle stelle, trasuda la speranza di contattare forme di vita aliene. Mentre Olga cerca il modo di risolvere la questione dei detriti spaziali, Elio cerca, giorno dopo giorno, di contattare qualcuno che lo porti via da un’infanzia infelice...

 

Il nuovo film Pixar è come il suo personaggio principale, l’undicenne Elio: infelice ed incompreso. È infelice perché i numeri parlano chiaro. Il box office si è attestato, per ora, intorno al terzo degli incassi necessari a generare profitti. Davvero poco. È incompreso perché il pubblico, effettivamente, non gli ha dato modo di mostrare le sue qualità.

Ormai il successo di un film è scritto prima ancora della sua uscita. Sono i social a decretarne, anzitempo la (s)fortuna.

Ma se il pubblico è spesso un gregge di pecore allo sbando, facilmente influenzabile, qualche volta, invero, ci prende. Quest’ultima fatica animata della casa Pixar, infatti, non è memorabile. Magari non meritava il boicottaggio preventivo ma, non ha saputo animare il passaparola che avrebbe potuto garantire il recupero sulla distanza.

Come sempre ineccepibile sotto il punto di vista tecnico, “Elio” non convince dal punto di vista narrativo. Il ventinovesimo film dello studio dovrebbe essere rivolto a bambini di undici anni, invece sembra un film per poppanti e non ha le carte per attrarre gli adulti. Ha un tono puerile e non ha una complessità narrativa adatta alle capacità cognitive dei bambini che, per età, dovrebbero immedesimarsi nel giovanissimo protagonista.

Viceversa il sentirsi “alieno” nel proprio mondo è un tema decisamente azzeccato per i bambini di 10-11 anni che spesso iniziano le scuole medie sentendosi né carne né pesce, spesso mantenendo questo status psicologico per buona parte dell’adolescenza.

“Elio” è incisivo nella prima parte, specie quando mostra la parte più oscura e spregevole del suo protagonista, diventa quasi imbarazzante nella parte centrale del "contatto alieno", si risolleva nel finale quando ogni personaggio matura quel tanto che basta per invertire la rotta del proprio vivere. Parecchie semplificazioni lo rendono adatto a bambini di sei anni e meno a quelli di undici ma nel complesso lo sbadiglio è scongiurato. Un po’ più di humor e brio ed un lavoro più attento sul target avrebbero garantito maggior feeling con il pubblico. È bene che Pixar lo capisca per evitare che si pronunci ancora la parola “flop” al prossimo nuovo "contenuto" originale.  

 

Multisala Cristallo - San Bonifacio (VR)

 

scena

Elio (2025): scena

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