Regia di Caye Casas vedi scheda film
Caye Casas, misconosciuto regista spagnolo, ci regala una "black comedy" che pare abbia fatto andare in brodo di giuggiole Stephen King (ci può anche stare) e anche molti critici (qui ci sta un po' meno). Partendo da un assunto semplice semplice, ovvero l'acquisto da parte di una coppia in crisi post maternità di un tavolino da caffé, brutto come pochi e caratterizzato da un ripiano in cristallo infrangibile (forse), il regista imbastisce una trama angosciante, che lascia ben poche vie d'uscita. E' tutta qui la genialità di questo piccolo film spagnolo, perché, per il resto, non c'è gran Cinema e gli attori, che poi sono sostanzialmente due, fanno un discreto lavoro, nulla più. La trama, il bel congegno a orologeria, si apre a noi quasi subito, gettando sangue e disperazione anche sulle nostre pareti domestiche, ponendoci di fronte alla classica domanda "io cosa farei al posto di Jesùs?" (che è lo sfortunato protagonista). Per la chiusa finale bisogna aspettare ottanta minuti di chiacchiere, sotterfugi, deviazioni, bugie, ma quel sipario è poi esplosivo e, per certi versi, inevitabile. Voti troppo alti, a mio modo di vedere, ma film interessante, senz'altro.
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