Regia di Bernard Rose vedi scheda film
uno dei migliori horror degli anni'90...
Costruito attorno alle sonorità ossessive e geometriche di Philip Glass (come nela sequenza dei titoli di testa dove il senso di vertigine aumenta mentre scorrono verticalmente le architetture della città)questo film trova in Virginia Madsen un'interprete generosa e capace (la sua angoscia è credibilissima)e nel sottotesto metaforico la sua forza.
Candyman è un horror "urbano" avvolgente e sottovalutato dove l'atmosfera solare (è prevalentemente girato di giorno) fa da contrappunto alla claustrofobia psicologica in cui piomba la sua protagonista.
Una progressiva discesa all'inferno che è anche emblema di uno scontro culturale fra la leggenda metropolitana che appartiene ai semplici,ai diseredati e agli ignoranti e la consapevolezza tutta borghese dell'intellettuale (che pretende di violare il mito e di togliere a quel popolo di dimenticati le sue stesse ragioni).
Candyman è anche il filtro attraverso il quale la protagonista approda ad una nuova certezza e finiosce non solo con l'abbandonare la propria cecità di fronte agli eventi (come la scoperta dell'adulterio che è contemporanea all'indagine)ma anche,forse,la propria sanità mentale...
Chi dice che Candyman non sia il racconto di una schizofrenica latente che reagisce alla scoperta dell'adulterio seminando morte? che si ribella alle convenzioni intellettuali della società a cui appartiene (ricca,universitaria e profondamente vuota)per abbracciare le ragioni di un altro mondo (selvaggio,incolto e sessualmente più attraente)?
Un film che sorprende per la sua profondità e per come riesce a suggerire ognuno di questi temi senza rinunciare al piacere primordiale di incutere una sana,soffocante paura...
Splendida e ipnotica
Il suo miglior ruolo prima di Sideways
che fine ha fatto? prometteva bene...
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