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Le notti di Salem

Regia di Gary Dauberman vedi scheda film

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La recensione su Le notti di Salem

di YellowBastard
4 stelle

Il cinema e la televisione (e ora il mondo della serialità streaming) hanno più volte saccheggiato le opere di Stephen King, conosciuto ormai universalmente come l’unico e vero Re del brivido.

Agli inizi in produzioni di scarsa rilevanza, incapaci di trasmettere le stesse inquietudini della pagina scritta e promosso solo attraverso il nome dello scrittore del Maine, negli ultimi anni la qualità media si è invece, per fortuna, alzata non poco.

Il Salem's Lot del 2024, purtroppo, è invece un ritorno a quel, poco glorioso, passato.

 

Don't Let Them In!" Watch Salem's Lot Remake UK Trailer

 

Romanzo pubblicato ormai nel lontano 1975, Salem's Lot (Le notti di Salem nella versione italiana) è ancora oggi una delle sue opere più iconiche e amate, che unisce l’horror tradizionale a una riflessione sulla natura umana e sugli orrori nascosti di una piccola comunità americana.

Questa è la terza volta che il romanzo viene adattato per il grande o piccolo schermo.

La prima, del 1979 con la regia di Tobe Hopper, è divenuta nel tempo iconica e un cult dell’horror televisivo (ha avuto anche un seguito, nel 1987, intitolato I vampiri di Salem’s Lot diretto Larry Cohen) mentre la seconda, praticamente dimenticata da tutti (e per ottime ragioni), è invece del 2004.

Entrambe erano miniserie con una durata di poco più di tre ore ciascuna.

Per condensare l’intera storia in un unico film destinato all’uscita cinematografica, lo sceneggiatore e regista Gary Dauberman, tra gli autori del The Conjuring Universe (e regista di Annabele 3) che aveva già avuto a che fare con King avendo sceneggiato i due capitoli di It e, recentemente, autore anche della sceneggiatura di Until Dawn – Fino all’alba (e già questo doveva essere un campanello d’allarme), ha dovuto effettuare moltissimi tagli.

 

Salem's Lot Trailer: The Vampire Remake Stephen King Wants You To See  Finally Arrives

 

Sviluppato inizialmente proprio sulla scia del successo del dittico di It di Andy Muschietti onde approfittare dell’interesse del pubblico per un nuovo, grande adattamento di un’altra opera di King, le riprese furono realizzate tra il 2019 e il 2021 a cui seguirono poi una lunga serie di aggiunte in post-produzione e relativi rinvii finché la Warner Bros. decise di bypassare le sale cinematografiche e di distribuirlo negli USA direttamente su Max, dopo quattro anni e praticamente in sordina, come se ormai nessuno, a partire proprio dai suoi stessi produttori, credesse ancora nel progetto.

E a fine visione, purtroppo, si capisce anche il perché.

 

Presentato in anteprima al Festival di Sitges, sebbene sia generalmente fedele al romanzo e mantenga l’ambientazione anni’70 il film di Dauberman risulta inevitabilmente frettoloso, diversi personaggi secondari sono eliminati o ridotti a comparse sacrificando anche lo sviluppo di quelli rimasti, riducendone non poco la complessità psicologica mentre la costruzione narrativa risulta approssimativa e incompleta, priva di tensione e con segni evidenti del pesante editing.

Da un materiale del genere era lecito attendersi qualcosa di più mentre si ha invece l’impressione che si sia voluto rendere omaggio al cinema anni’80, seguendo un po' le orme di Strange Things, con colori smorti a mimare la pellicola d’epoca e una fotografia costantemente alla ricerca di soluzioni estetiche ma scivolando troppo spesso nel pacchiano e non trovando praticamente mai la giusta chiave di lettura, tra citazioni e omaggi (soprattutto alla storica miniserie televisiva di Hopper) che lasciano però  il tempo che trovano.

 

Review: SALEM'S LOT Was Fun But Not as Good or Scary as I Was Hoping For —  GeekTyrant

 

Tra i vari personaggi manca totalmente l’ alchimia, con una trama che condensa talmente gli eventi da impedire la costruzione di legami credibili a iniziare dalla love-story tra Ben & Susan che si concretizza praticamente dall’oggi al domani perché così (è nel libro) deve essere mentre il bambino (rigorosamente?) di colore diventa improvvisamente la figura predominante, trasformandosi praticamente in una notte in esperto cacciatore di vampiri e prendendo in mano la situazione al posto di adulti sempre più stupidi e/o inutili.

Anche un cast totalmente anonimo (Lewis PullmanMakenzie Leigh, Alfre Woodard, Johan Philip Asbæk, Jordan Preston Carter, Bill Camp, Spencer Treat Clark, Nicholas Crovetti, Alexander Ward e William Sadler) e privo di qualsiasi slancio  palesa ulteriormente i limiti di una produzione nata inizialmente (credo) con enorme ambizione ma franata presto dietro alle tantissime scelte sbagliate, a iniziare proprio da quella del regista.

 

VOTO: 4

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