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Vecchie canaglie

Regia di Chiara Sani vedi scheda film

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La recensione su Vecchie canaglie

di mm40
2 stelle

Una vedova, avida di denaro, ha ereditato la proprietà di una casa di riposo. La donna non vede alternativa a vendere immediatamente il lussuoso immobile, con buona pace degli anziani residenti. I quali però si mettono subito in moto per organizzare il piano perfetto, al fine di beffare la donna. Per realizzare tale piano serve però l’aiuto del figlio di uno dei residenti, noto criminale.

 

La storia è poco meno di una barzelletta tirata per le lunghissime, la logica del mondo reale percorre binari paralleli che mai si incontrano con quelli della trama del film; Vecchie canaglie è quantomeno l’occasione, però, per ammirare tutte assieme alcune vecchie glorie del cinema e della tv nostrani. A partire da Chiara Sani, caratterista bolognese prossima alla sessantina che esordisce qui come regista e si circonda di un parterre di artisti in larga parte conterranei: se si escludono Lino Banfi, Andy Luotto e Greg (Claudio Gregori), infatti, nel cast troviamo Pippo Santonastaso, Veronica e Malandrino, Andrea Roncato, i gemelli Ruggeri (Luciano Manzalini ed Eraldo Turra) e Gianni Fantoni. Il budget è evidentemente scarso, ma non miserrimo; quel che non funziona sono innanzitutto i dialoghi privi di qualsiasi verosimiglianza e, va da sé, l’andamento non proprio sorprendente della storia, che va a concludersi nell’unico modo che fin da subito viene in mente allo spettatore. Pazienza. Soggetto della stessa Chiara Sani, che scrive anche la sceneggiatura insieme a Gabriele Baldoni e realizza in proprio una manciata di disegni che compaiono nel corso del lavoro, illustrandone le scene salienti. 2/10.

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