Regia di Rob Jabbaz vedi scheda film
Ottimo cortometraggio, che anticipa l'esordio in regia (The sadness, 2021) di un promettente regista canadese impegnato a Taiwan.
Clearwater (2020): locandina
Una ragazza (Joan LoLuo) si reca in una zona isolata ai lati di un fiume per rilassarsi al sole, senza immaginare del pericolo a cui sta andando incontro a causa di una semplice zanzara.
Clearwater: scena
Cortometraggio realizzato dal canadese Rob Jabbaz ma prodotto a Taiwan, come il suo primo esaltante (e molto apprezzato dal pubblico) horror, ancora inedito alle nostre latitudini: The sadness (2021). Nel caso di questo interessante Clearwater, in soli sei minuti Jabbaz sintetizza una storia che sarebbe certamente stata degna d'essere estesa a film vero e proprio (l'esatto contrario di quel che accade sempre più di frequente). Racconta, senza far uso di parole ma grazie ad un fedele adattamento sonoro che riproduce rumori ambientali, di un'entità (aliena probabilmente) in grado di replicare corpi di esseri umani grazie a una goccia di sangue del soggetto preso di mira, per l'occasione prelevata direttamente da una zanzara. Tecnicamente perfetto, con una visionaria e fantastica seconda parte realizzata in ottima CGI, Clearwater ha certamente contribuito a spalancare le porte verso l'interessante debutto del promettente regista, impressionando positivamente i produttori di The sadness - David Barker, Eunice Cheng e Li-Cheng Huang - anch'essi nuove leve nel settore.
"Con l’olfatto e i sensibili termorecettori la zanzara sente l’odore e il calore che emanano dal corpo umano. Sibilando vola e cerca il posticino su cui posarsi tra un follicolo pilifero e l’altro, là dove affiorano sotto la pelle i capillari sanguigni. Appena l’ha trovato il suo ronzio cessa di colpo e lei sfodera in silenzio tutto il suo sofisticato armamentario di ferri chirurgici."
(Isabella Lattes Coifmann)
Clearwater (Rob Jabbaz, 2020)
F.P. 17/09/2021 (durata: 6'01")
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