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Destinazione Piovarolo

Regia di Domenico Paolella vedi scheda film

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La recensione su Destinazione Piovarolo

di Baliverna
7 stelle

Un posto alle ferrovie è pur sempre un posto alle ferrovie, ma via, a Piovarolo! Non c'è proprio nulla di meglio?

Si annovera tra i non numerosi film a carattere agrodolce; si ride ogni tanto, ma per lo più vi è un sottofondo amarognolo e serio. Lo stesso comico partenopeo recita in modo più contenuto e posato del solito; evidentemente Paolella gli impose le briglie, mentre altri registi gli davano quasi carta bianca. Qualche dialogo, tuttavia, segue lo schema delle schermaglie verbali tipiche dei film di Totò. Una risata grassa la pellicola, però, me la strappata: quando Tina Pica, vestita da casellante e con il suo vocione, la sua non-bellezza e i modi maschili, dichiara di chiamarsi Peppa e di essere signorina, nonostante le rughe già comparse. Totò ribatte “Lo credo che è ancora signorina!”

Per il resto, il film è un riuscito ritratto di un uomo relegato ad un posto di lavoro minimale e senza prospettive, che cerca inutilmente il riscatto e l'ascesa sociale, per se stesso e per tappare la bocca alla moglie brontolona. Sullo sfondo, troviamo un paesello del Meridione, chiuso e tagliato fuori dal mondo, dove la gente tira a campare tra il proprio duro lavoro, i pettegolezzi per strada e due chiacchiere al bar. Tra queste chiacchiere compaiono anche le velleità e i miseri ricordi degli uomini, neppure loro molto realizzati come persone.

Mi è piaciuto l'azzeccato personaggio del ministro dei trasporti, interpretato dal sempre bravo e sottovalutato Mario Carotenuto; l'attore sa dipingere con pochi indovinati tratti – merito, evidentemente, anche del regista – un uomo di potere uguale a tanti altri: parla con vuota retorica, è distratto e superficiale, ha sempre fretta, e in fretta dimentica promesse e buoni propositi. E il suo portaborse, lecchino e tirapiedi, non è migliore di lui. Questi è interpretato da Leopoldo Trieste. Solo Paolo Stoppa, che è bravissimo in ruoli di uomo odioso e antipatico, qui è un po' fuori dalle sue corde.

In generale, è un film scorrevole e gustoso, con alla base un buon soggetto e una discreta sceneggiatura, interpretato da attori che sono una garanzia. Domenico Paolella non è un regista che stimo, ma qui, devo ammettere, se l'è cavata benino.

 

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