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Generazione low cost

Regia di Julie Lecoustre, Emmanuel Marre vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Generazione low cost

di laulilla
7 stelle

Non so se Rien à foutre sia una commedia; di sicuro è il titolo originale di un film "Rien à foutre" ovvero “Me ne frega un cazzo”, espressione idiomatica che indica una sorta di indifferenza impotente di fronte a problemi che ci coinvolgono ma sono irrisolvibili. Come a dire: " non posso farci niente, non ci penso, e mi metto in viaggio, perciò”

 

Una bella e abilissima hostess*, la trentenne Cassandre Wassel (Adèle Exarchopoulos) aveva deciso di allontanarsi il più possibile da Bruxelles, il luogo dell’infanzia e degli affetti familiari, sconvolta ora dal gravissimo incidente stradale in cui sua madre, per eccesso colpevole di velocità, aveva letteralmente disintegrato se stessa, l’automobile che stava guidando, nonché la famiglia nella quale viveva.

Era arrivato in modo improvviso per Cassandre il momento della disillusione e del disincanto, del dolore non detto, dei perché senza risposta, ignara di un’infelicità neppur lontanamente immaginabile conclusa con un  probabile suicidio.

Cassandre aveva deciso di andarsene, di prendere  letteralmente il volo, di fare la hostess per conoscere il mondo, realizzando, a ben guardare, il sogno della bambina che era stata a cui ora l’aria di casa pareva farsi sempre più cupa e pesante.

Alle fredde atmosfere quasi nordiche del Belgio vallonois, ecco le le Canarie: le case bianche e la lingua spagnola che evocano il sud mediterraneo, la complessità della sua storia, l’Africa, l’Asia minore e Dubai, il luogo dove ritrovare il senso della propria vita, dopo che altri voli in Polonia, in Germania,  nel Regno Unito l’avevano riportata alle atmosfere fredde del Nord. 

 

La prima parte del film

ci parla di questo suo lavoro, dello spostarsi quotidiano da un luogo all’altro con tutte le altre hostess che dopo ogni viaggio si incontrano e cercano di divertirsi: discoteche, balli, incontri fugaci e infine lo “sballo”: alcol, droga, piena libertà sessuale, nessun problema sentimentale, una dormita, qualche mal di testa, ed eccole come Cassandra nuovamente pronte per un’altra destinazione.

 

La seconda parte del film

Alla scadenza del contratto e aspettando il suo rinnovo, Cassandra ritorna a Bruxelles, dove ritrova la casa, la sorella Melissa Wassel (Mara Taquin) e il padre Jean Wassel (Alexandre Perrier). 

È un arrivo inatteso: il padre la sta riorganizzando, sia liberandosi di cose inutili e ormai inservibili, sia trasportando in cantina inutili e vecchi oggetti legati a momenti della vita della moglie di cui non vuole disfarsi: buone - ma effimere - cose di pessimo gusto che aprono un barlume di conoscenza dei rapporti genitoriali nelle sorelle che si sono riviste.

Il passato, inutilmente rimosso, riaffiora alla memoria: pochi gesti e qualche parola  inattesa dicono parecchie cose di quell'amore vero e profondo di cui Cassandre e Melissa sono il frutto, certo non effimero: per le due sorelle quel padre, così  imperfetto come tutti gli esseri umani, diventa una presenza imprescindibile.

 

La nuova Cassandre arriva a Dubai in tempo di Covid: controlli severi impediscono incontri ravvicinati e la mascherina (che è imposta a ogni visitatore occidentale nei luoghi in cui si festeggia con luminarie e fuochi d’artificio il Natale) pare celare qualche lacrima non proprio di circostanza.

La cognizione del dolore lascia affiorare la coscienza dell’omologazione: non esistono ormai culture altre né a Dubai, né in Asia: dappertutto il potere del denaro ha la meglio sulla tenerezza e sull’amore e il freddo inverno dell’Occidente si estende…

 

Adèle Exarchopoulos, in stato di grazia, regge** con questa bellissima interpretazione un film non facile e alquanto incerto nella scelta dei percorsi narrativi: l’andamento ripetitivo della prima parte del film sacrifica il resto della narrazione e può disorientare lo spettatore.

 

Nel complesso quest'opera, segnalata con 2 nomination (Caesar per Adel Exarcopulos - 2023 -  e Lumière Awards - 2023 - ) merita una visione e qualche riflessione, nonostante i difetti evidenti della sceneggiatura.

 

Il film - che ho visto e scaricato da Apple Tv - è presente su numerose piattaforme. 

 

 

*I Duty Free cari ai viaggiatori, le zone franche in cui acquistare quasi senza tasse merci assai costose, ora, se si trovano ancora, sono stati per lo più allontanati dagli spazi fisici degli aeroporti, soppiantati dalle scelte delle compagnie dei voli LowCost, che alle hostess affidano il compito di vendere prodotti “scontati” in un rapporto diretto fra loro e i viaggiatori.

**

Gli altri attori del cast sono ben lontani dalla sua espressiva recitazione

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