Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Buon cinema di denuncia, "I cento passi" riprende la storia di Peppino Impastato e del suo particolare modo di combattere la mafia tramite una delle prime radio libere siciliane
E' un doveroso omaggio ad un giovane controcorrente, Peppino Impastato, che nella Sicilia di fine anni '70 aprì una radio libera (in un periodo in cui questo genere di iniziative fioriva in tutta Italia) per veicolarla non tanto sull'ascolto della musica (o quantomeno non solo) ma per denunciare le connivenze tra mafia e politica del suo paese, Cinisi. Inevitabile che don Tano Badalamenti, boss locale, non la prendesse bene, così come inevitabile il destino di Peppino, senza il coraggio di non cammuffarlo come un incidente. Ottima la prova di Luigi Lo Cascio nell'impersonare un ragazzo con tutta l'energia dei suoi anni, la voglia di trasgressione ma al tempo stesso il desiderio di legalità, accentuato dal fatto di venire da una famiglia a suo modo collegata con la mafia locale. Il destino di Impastato sarà doppiamente beffardo visto che il suo omicidio avvenne lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, "condannandolo" ad anni di oblio prima della doverosa riscoperta del caso.
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