Regia di Jon Watts vedi scheda film
Mi aspettavo una cazzata super fan service e così è stato: tra citazioni stantie, casting che a me ha messo tristezza, contenuti portati avanti in maniera piatta e buchi di sceneggiatura e incongruenze mascherate furbescamente con multiverso e magia, questo è tra i peggiori "film" marvel mai realizzati. Forse è peggio pure di Avengers: Endgame.
Nel 2021 esce nelle sale cinematografiche, con qualche ritardo causato dal covid, Spider-Man: No Way Home, terzo film MCU dedicato al supereroe ragnoso e, come i precedenti, diretto sempre da Jon Watts: la grande attesa, amplificata dalla promessa di richiamare attori che interpretavano il supereroe e i suoi antagonisti nei film di Raimi (che tornerà a dirigere un film marvel con Doctor Strange in the Multiverse of Madness, il cui trailer sostituisce la canonica sequenza post-credits) e Webb, viene ricompensata da un grandissimo successo di pubblico e, a quanto pare, anche di critica.
Critica evidentemente in preda a potenti allucinogeni e/o pagata profumatamente dalla disney (o dalla sony), perché siamo di fronte a uno dei peggiori film dell'MCU, contendendosi il premio merda assoluta con Endgame. Come il capitolo conclusivo della saga dell'infinito, anche qui si è deciso di puntare su una "narrazione" basata su una caccia al tesoro, e per tesoro qui intendo i villain degli Spider-Man precedenti all'MCU, ma facendo partire tutta la premessa narrativa da un'idea imbecille (che dà un'aurea ancor più imbecille a doctor Strange, visto che decide di fare il genio della lampada pasticcione per un ragazzetto senza assicurarsi piani molto più concreti per dargli una mano*) che, col passare del tempo, si evolve in una disperata caccia ai fan service di qualsiasi versione di Spider-Man che porta a un accumulo non solo di citazioni dal sapore stantio ma anche di buchi narrativi giganteschi come il multiverso che si vuole qui aprire**, il tutto condito dalla volontà di far sembrare di voler dire qualcosa di importante e condivisibile ("da grandi poteri derivano grandi responsabilità", unito a un "aiutare la gente, anche quella che pare "cattiva", perché va curata e non brutalmente ammazzata") che però si riduce a un qualcosa di incoerente. Tutto questo usando concetti come il multiverso e la magia come furbissimi escamotage per zittire ogni perplessità (tipo che cazzo succede alla gente rispedita negli universi di partenza, soprattutto visto che viene esplicitamente detto che sono stati strappati da momenti diversi nella storia?***) con la scusa del "eh, ma son cose di cui sappiamo poco, fidatevi però che funziona". L'epilogo, che vorrebbe sembrare drammatico e profondo, a mio avviso è banalissimo e cringe, oltre a usare anch'esso furbescamente la vaghezza del multiverso come scudo per ogni critica.
Insomma, mi aspettavo una minchiata acchiappafan (ci sarà chi si esalta per vedere tornare gente come Molina o Dafoe, a me ha fatto invece molta tristezza vedere sviliti i loro talenti attoriali in personaggi banalizzati e ringiovanimenti posticci) e così è stato, ma conclusa la visione l'incazzatura mi sa che è montata e forse ora gli farei "vincere" il posto di peggior film marvel, superando quella brutta rielaborazione di Back to the Future che era Avengers: Endgame.
*non ci credo che, ad esempio, un'agenzia come lo s.h.i.e.l.d. non potesse intervenire a parare il culo a Parker, o che non si potesse dimostrare la falsità delle accuse di Mysteryo, o che Nick Fury non potesse sentire il suo amico alieno per farsi fare un briefing di ciò che era accaduto nel film di Spider-Man precedente e intervenire, oppure semplicemente sincerarsi che Peter avesse contattato il MIT prima di sparare il suo desiderio coglione o qualsiasi altra stronzata, sicuramente molto più sensata della minchiata su cui si fonda questo prodotto audiovisivo. Sicuramente qualche persona fanatica della marvel avrà la risposta pronta che giustifica tutto, ma della loro ginnastica mentale o, per restare in tema, arrampicata sugli specchi non me ne può fregare di meno.
**il primo, che mi portò alla resa, è stato quando Octavius rivela, come se nulla fosse, di sapere che Osborn era il Green Goblin, e la volontà di giustificare questa cazzata facendola passare per una brillante intuizione dello scienziato si infrange sulla dichiarazione di Sandman in cui afferma che i tg hanno parlato della morte del Goblin (che è successo, quindi, nel fuoricampo dei film di Raimi? Peter ha adagiato Norman sul suo letto a casa sua e poi ha gettato il costume di Goblin in un fosso facendolo passare per morto ma senza che nessuna persona controllasse chi si nascondesse nel costume?)
***e non mi si venga a dire che "eh, ma chiaramente vengono tutti da multiversi differenti, anche quelli che appartengono alle stesse saghe", perché, per quanto possa apprezzare il gioco del trovare correzioni alla pigrizia narrativa, sul piano critico questa pigrizia narrativa resta tale: la messa in scena e i dialoghi lasciano intendere che i personaggi provenienti da una specifica saga fanno parte dello stesso universo, se volevano davvero lasciare intendere che forse provenivano tutti da universi differenti, anche se leggermente, allora dovevano quanto meno accennarlo esplicitamente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta