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Due selvaggi a corte

Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film

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La recensione su Due selvaggi a corte

di mm40
3 stelle

Marco Venier torna a Venezia dall'Africa, recando con sé lo schiavo Kato. Subito i due si alleano all'amico Marino nella lotta contro il tiranno Sarzese. Per amore di Angela, sorella dell'amico, Marco finisce sul patibolo...


Romanzone cappa & spada filmato senza particolare verve (e senza che ve ne fosse neppure necessità, a dire il vero) da un buon mestierante del nostrano cinema popolare, Ferdinando Baldi, che si stava ancora facendo le ossa. Negli anni successivi il Nostro si specializzerà in peplum, pseudostorici e affini (Il figlio di Cleopatra, Sfida al re di Castiglia, Orazi e Curiazi...), proseguendo sostanzialmente lungo la stessa scia; qui ha a disposizione un cast modesto, ma efficace, e una sceneggiatura firmata da Tullio Piacente – poco meno che sconosciuto – che non brilla per originalità e, oggi come oggi, spicca solo per l'insistente e gratuito razzismo dispensato a piene mani nei confronti del personaggio dello schiavo Kato, interpretato da John Kitzmiller. Tra gli altri attori si possono quindi citare Erno Crisa, Walter Brandi, Leonora Ruffo, Furio Meniconi, Fiorella Mari e i fratelli Andrea e Franco Fantasia (noti anche come stuntmen, ruolo che ricoprono anche in questo frangente), nonché l'immancabile Paul Muller nella parte del villain di turno. Il ritmo e l'azione non sono ai massimi livelli, ma va rilevata una lieve venatura ironica, leggera nei dialoghi che non guasta e aiuta anche a distinguere l'opera dalla massa di lavori coevi della medesima fattura. Un centinaio scarso di minuti di intrattenimento magari non eccellente, ma confezionato come si deve. 3,5/10.

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