Regia di José Quaglio vedi scheda film
Una matura coppia inglese, i coniugi Smith, ospita una coppia di amici, i coniugi Martin. La conversazione si fa da subito bizzarra, vagamente metaforica ma priva di senso concreto, e peggiora all’ingresso in scena da parte della governante Mary e di un pompiere.
Portare su un palco La cantatrice calva, uno tra i più noti titoli del teatro dell’assurdo, non fu affatto semplice: all’autore Eugene Ionesco occorsero anni per vedere riconosciuta la statura artistica della sua “anticommedia” (definizione da lui stesso coniata) e, a dire il vero, ancora oggi la fruizione dell’opera risulta piuttosto ostica; portare La cantatrice calva in televisione, va da sé, dev’essere stata una battaglia ancora più ardua, specie se si considera che qui si sta parlando della televisione italiana. Eppure all’epoca i funzionari addetti alla cultura che curavano le produzioni e le trasmissioni dei due canali del piccolo schermo nostrano erano abbastanza intraprendenti e coraggiosi da proporre trasposizioni di testi stranieri, magari complessi o non particolarmente famosi, ritenuti però idonei alla diffusione di massa con la specifica finalità di acculturare in un certo qual modo la popolazione tramite le immagini. Ecco perché nel 1967 andò in onda questa versione del testo dello scrittore franco-rumeno, a dire il vero non troppo elaborata dal punto di vista del mezzo televisivo (non si va molto oltre la mera ripresa della rappresentazione teatrale, insomma); a firmare la regia c’è l’italo-francese José Quaglio, maggiormente attivo come interprete e qui alla sua prima esperienza dietro a macchina da presa. Ma il vero valore aggiunto di questa pellicola, si capisce senza fatica, sono gli interpreti: Franca Valeri, Renzo Montagnani, Ferruccio De Ceresa, Carmen Scarpitta, Gianni Bonagura e Serena Michelotti. 4,5/10.
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