Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Un tuffo negli anni 80.
È stata la mano di Dio (2021): Filippo Scotti
Trama:
Ambientato nella Napoli degli anni ’80, il film racconta la storia di Fabietto Schisa, un adolescente timido e sensibile che vive con una famiglia rumorosa e affettuosa. Il suo mondo è fatto di piccole gioie quotidiane, battute familiari e sogni ancora confusi. La sua vita cambia radicalmente per due motivi: l’arrivo a Napoli del calciatore Diego Armando Maradona, che entusiasma l’intera città, e una tragedia familiare improvvisa che lo colpisce profondamente.
Questo evento doloroso costringe Fabietto a confrontarsi con il dolore, il senso di perdita e la necessità di crescere in fretta. È proprio attraverso questa sofferenza che inizia a scoprire la sua vocazione per il cinema, spinto anche da un incontro con un regista che gli consiglia di trovare una storia da raccontare, ma solo quando sarà pronto.
Il titolo si riferisce sia a un celebre gol di Maradona (la “mano de Dios”), sia al fatto che la presenza del calciatore, indirettamente, ha salvato la vita del protagonista, tenendolo lontano da casa nel momento della tragedia.
Recensione:
Un film intimo, personale avvolte volutamente ambiguo e al limite del minimalista, con una fotografia calda e avvolgente restituisce con efficacia l’atmosfera partenopea.
La pellicola è stata candidata al premio Oscar 2022 per il miglior film straniero e un film parzialmente autobiografico, Sorrentino ci fa immergere subito in una tipica famiglia napoletana,tra scherzi e pettegolezzi vari il regista e molto bravo a farci immedesimare subito nella parte, tanto che la cinepresa sembra “scomparire” definitivamente tra una scena ed un altra, facendoti immergere a pieno la pellicola.
La parte negativa è si che è un film parzialmente autobiografico, ma lo trovato un po troppo lungo, per una trama narrativa molto distesa.
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