Regia di Alessandro Grande vedi scheda film
Un padre e sua figlia. La gestione di una tragedia inaspettata.
Un padre single e sua figlia. Si vogliono bene, certo, ma anche un po' di più. Almeno dalla parte di lui. Si presenta soprattutto come il suo più appassionato fan (la ragazzina canta e suona molto bene) e vuole introdurla nel mondo della musica. Però non si dimostra un adulto da imitare: la porta a pescare con la barca in una zona vietata, cerca di "comprare" il gestore di un locale con la promessa di una serata rubando delle bottiglie di champagne, e, diciamolo, quelle iniezioni antidolorifiche che si fa fare sulla natica "proprio dalla sua bambina" non piacciono neanche un po'. La complicità tra i due però convince anche senza morbosità ma l'idillio si spezza per sempre con un fatto imprevisto e tragico che quel padre non sa gestire. Ci penserà la bravissima Ginevra a fargli capire l'errore con il suo malessere, la sua disperazione, i suoi tentativi maldestri di rimettere a posto le cose, in qualche modo.
Splendida prima prova registica e attori credibili in una Calabria montana che si fa ammirare nella sua selvaggia panoramica di nascita e rinascita. E il regista ha saputo regalarci emozioni sospese facendo leva sui nostri sentimenti e cliccando di continuo sul nostro tasto "giusto/sbagliato" per tutto il film.
Gli infantili genitori di oggi saranno curati dai loro maturi figli? Lo speriamo tutti.
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