Regia di Zu Quirke vedi scheda film
Juliet e Vivian sono due sorelle gemelle, entrambe pianiste, che studiano nella stessa accademia, ma mentre Vivian si mette in luce con le sue capacità e il suo talento, Juliet sembra destinata a diventare una comprimaria mediocre, perennemente in ombra rispetto alla sorella. La situazione ha una svolta quando Juliet ritrova il quaderno di una pianista suicida nella stessa scuola, che sembra mostrarle un percorso esoterico per diventare finalmente la numero uno. Il mondo della musica (e per estensione della danza), con la sua ricerca maniacale della perfezione e la competitività estrema, è stato più volte ritratto al cinema, in tutte le sue ombre. Nell’inserirsi, pertanto, in un filone ben definito, la regista Zu Quirke esegue la ricetta mettendoci dentro tutti gli ingredienti che dovrebbero risultare necessari: una spruzzata di occulto, una spruzzata di erotismo, ovviamente non possono mancare gli insegnanti cinici, le velenose frecciate tra i vari protagonisti volte a minare l’ego altrui, del tipo “io sono un fallito ma almeno ho vinto un premio, tu no”, e via di questo passo. Peccato che, alla fine, il tutto sappia di trito e ritrito, e manchi quella scintilla per dare alla visione un imprinting davvero originale e quell’energia per creare del vero pathos, che qui, nonostante gli sforzi, appare solo simulato.
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