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Ventesimo secolo

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su Ventesimo secolo

di steno79
9 stelle

"Ventesimo secolo" appartiene al filone Screwball comedy, che Hawks praticò fin dal suo nascere negli anni Trenta, portandola alle estreme conseguenze con "Bringing up baby", anche se "Twentieth century" è un film per certi versi altrettanto folle, ugualmente "eccessivo" nel partito preso stilistico di accentuare il ritmo a livelli vertiginosi con un dialogo instancabile, recitato a getto continuo dagli attori. La storia vede l'impresario teatrale Oscar Jaffe scoprire e lanciare come attrice la sua ultima protetta, ribattezzata Lily Garland, che però si stufa facilmente dell'isteria e del carattere impossibile di Oscar, anche se quest'ultimo cercherà di riconquistarla durante un viaggio su un treno ribattezzato Ventesimo secolo, arrivando perfino a fingersi morto per farle firmare un contratto.

Rispetto alla Sophisticated comedy, la Screwball deve necessariamente accentuare la bizzarria dei personaggi e lo fa solitamente attraverso un plot dallo sviluppo improbabile o dialoghi "svitati", e qui si può dire che la sceneggiatura di Ben Hecht e MacArthur ne contenga a sufficienza: tuttavia il film non è soltanto un mero esercizio di stile, perché, pur risultando inevitabilmente una commedia dal sapore teatrale, Hawks le imprime un ritmo così veloce che lo spettatore rimane ugualmente coinvolto, senza badare alla relativa staticità del soggetto. All'interno delle coordinate della Screwball comedy (che rimane un sottogenere ormai estinto) "Ventesimo secolo" rimane una commedia di prim'ordine, sicuramente fra le migliori di Hawks, per quanto l'abbondanza di dialogo possa stancare gli spettatori non avvezzi, e le caratterizzazioni dei personaggi risultano felici, con un John Barrymore già sul viale del tramonto eppure ancora irresistibile nei lazzi verbali e nella grandeur di Oscar, e una Carole Lombard che si avviava a diventare regina della commedia americana, ma che qui sa infondere a Lily il giusto arrivismo e una certa litigiosità molto spassosa. Impossibile non menzionare anche i due caratteristi Roscoe Karns e Walter Connolly, entrambi insostituibili e di sicuro effetto comico.

"Una radicale trasformazione di teatro in cinema" secondo le parole del Morandini, ma anche una commedia esilarante, molto legata alla sua epoca, senza sottotesti sociali, con un'oltranza verbale che anticipa di qualche anno la logorrea di "La signora del venerdì", ma che porta intatta la firma di un maestro della commedia hollywoodiana, molto versatile anche negli altri generi.

Voto 9/10

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