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L'estate di Kikujiro

Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film

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La recensione su L'estate di Kikujiro

di Carlo75
10 stelle

Un bambino, Masao, durante le vacanze estive parte per la ricerca della madre, accompagnato da un anziano e bizzarro signore, Kikujiro. I due vivono una serie di avventure e incontri surreali mentre attraversano il Giappone. Film molto bello e introspettivo, dove il viaggio di Masao rappresenta la sua uscita dall'infanzia, segnata dalla consapevolezza della verità sulla madre e dalla difficoltà di accettare un futuro senza di lei. (Il viaggio alla ricerca della madre diventa per il bambino un percorso interiore, un tentativo di affrontare la realtà e trovare un nuovo equilibrio dopo la perdita). "L'estate di Kikujiro" confronta l'ingenuità dei bambini con l'egocentrismo e la disillusione degli adulti. Kikujir? difatti incarna una sorta di "eterna fanciullezza" che però non può sostituire l'affetto materno. Sotto la commedia però si nasconde una tristezza profonda. Commedia amara che, attraverso l'umorismo e personaggi strani ci fa riflettere sulla natura della felicità e della sofferenza umana. Non offre semplici soluzioni, ma è un'attenta osservazione della fragilità dei legami e della difficoltà di accettare la perdita, anche quando la vita offre momenti di gioia e leggerezza. Kitano dirige un road movie ispirandosi apertamente a "Il Monello" di Chaplin per la dinamica tra il bambino e l'adulto accompagnatore. Si nota lo stile tipico di Kitano, con dialoghi ridotti all'essenziale, inquadrature semplificate e un focus sugli effetti degli eventi prima delle loro cause. La regia è anche caratterizzata da una grande attenzione al montaggio e alla fotografia, che contribuiscono a un'atmosfera unica. Nella sua interpretazione, Kitano adotta il suo stile recitativo minimalista, riducendo l'espressività degli attori e mostrando il cambiamento dei personaggi più attraverso le azioni e gli eventi. Attraverso la sua recitazione si osserva il percorso di scoperta dell'umanità da parte del personaggio dello yakuza, il quale si unisce al bambino in un viaggio ricco di incontri e scoperte. Il bambino, invece, mantiene una purezza e una libertà che gli permettono di vedere la realtà con occhi diversi, rendendo la sua partecipazione alla storia centrale. La recitazione dei due protagonisti, che si completano a vicenda come in uno specchio, è fondamentale per trasmettere la crescita della loro amicizia e l'idea di aprirsi l'uno all'altro. Film profondo e bellissimo, che fa riflettere molto.

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