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Nerone e Poppea

Regia di Bruno Mattei, Antonio Passalia vedi scheda film

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La recensione su Nerone e Poppea

di mm40
2 stelle

In una Roma antica dissoluta e promiscua, nella quale tutto pare ruotare attorno al sesso, si compie la parabola discendente verso la più cieca follia dell'imperatore Nerone, consorte di Poppea, succube della madre Agrippina e mai sazio di copule.


Un polpettone in salsa pseudostorica che ha, come motore universale della trama, il sesso: Nerone e Poppea è una rivisitazione delle folli gesta del folle imperatore romano del titolo (e della di lui folle consorte, appunto) che segue la scia del successo (si fa per dire) del Caligola firmato nel 1979 da Tinto Brass. Tutto è pretestuoso ai massimi livelli, in questo caso, ma per quanto labile la trama – sceneggiatura del regista, Bruno Mattei – effettivamente esiste, non si tratta di una mera accozzaglia di sketch erotici/softcore a casaccio fino all'irrompere della didascalia FINE. A ogni modo occorre riconoscere che nel complesso la pellicola non si emancipa del tutto da quel tipo di prodotto sconclusionato ed espressamente destinato al pubblico onanista delle fumose e annoiate sale di provincia. Nerone è un assatanato pervertito con gravi problemi psichiatrici che si circonda di personaggi che molto meglio di lui non sono: il quadro della Roma antica decadente è impietoso, fors'anche non del tutto inventato, ma senza dubbio un po' miope, limitato nella visione d'insieme. La confezione è esteticamente curata quanto basta – scenografie, montaggio, luci, costumi – per fare un ulteriore passo lontano dal cinema di serie Z; nel cast compare anche qualche nome noto, come quello di Françoise Blanchard (che curiosamente nel precedente film di Mattei, Caligola e Messalina, interpretava Agrippina madre di Nerone: qui ne è la moglie Poppea), Patricia Derek sui titoli di testa, oppure Gino Turini/John Turner e soprattutto Rudy Adams, che sarebbe in realtà il pornodivo Rudy Stanislas: il protagonista di questo lavoro. La versione integrale, contenente scene di nudo sia maschile che femminile, nonché amplessi simulati (niente penetrazione, per capirsi), arriva alla lunghezza di circa centodieci minuti: tantini, per un prodotto di tale stampo. 2/10.

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