Regia di Giorgio Verdelli vedi scheda film
La vita e la carriera artistica di Mia Martini, cantante straordinariamente dotata e persona estremamente fragile, raccontata dalle sorelle, dagli amici, dai colleghi che l'hanno conosciuta bene.
Il ritratto di Mia Martini, figura a suo modo unica all'interno del variegato panorama musicale italiano, non può prescindere dai contributi sostanziosi da parte di una lunga serie di collaboratori artistici di primo livello, molti dei quali profondamente legati alla cantante. Dario Baldan Bembo, Franco Fasano, Dori Ghezzi, Enzo Gragnaniello, Renzo Arbore, Caterina Caselli: tutti presenti, tutti intervistati nel corso di questo lavoro che traccia in maniera chiara e ben argomentata il percorso esistenziale e artistico di Domenica Berté – vero nome di Mia. Mancano per differenti motivi due cantautori che hanno fortemente contribuito al successo della cantante quali Bruno Lauzi e Ivano Fossati, ma sono presenti le sorelle Berté (Loredana, Leda e Olivia), Gianna Bigazzi (vedova del leggendario Giancarlo, tra i massimi autori della musica leggera nostrana), Vincenzo Mollica, Guido Harari, Mario Luzzatto Fegiz e tanti altri ancora. Ciò che ne risulta è un quadro completo che racconta alti e bassi (spesso estremi entrambi) e, quanto più conta, ricco di musica, andando a pescare tra le innumerevoli esibizioni dell'artista tra la fine degli anni Sessanta e il 1995, anno della sua scomparsa. Narratrice del documentario è l'attrice Sonia Bergamasco; il regista Giorgio Verdelli aveva già girato analoghi lavori intorno alle figure di Lucio Battisti, Paolo Conte e Pino Daniele. 6/10.
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