Regia di Bruno Dumont vedi scheda film
Piuttosto particolare questo film, le cui uniche pecche sono quelle di soffermarsi a volte (anzi spesso) troppo a lungo su alcune scene che potrebbero tranquillamente durare la metà senza nulla perdere.
Segue molto da vicino una corrispondente di guerra, uno di quei mezzibusto televisivi di successo che tutti conoscono, quasi senza vita familiare (quel poco che ha verrà distrutta da un terribile incidente stradale) e senza punti fermi nella propria vita se non il successo ed una specie di amica. (Ma amica lo sarà davvero?)
Quale sia il senso del film non mi è chiaro. Alla fine l'unica cosa che sopravvive è l'amore? (Ma un amore davvero strano, a dire il vero). Mostrare la crudezza della vita dei corrispondenti di guerra (che ormai purtroppo i telegiornali ci hanno abituato a seguire ogni giorno da diverse parti del mondo), o la scomodità di essere estremamente conosciuti? Un monito sull'essere attenti e prudenti nella guida? La difficoltà nella vita di coppia quando lei è molto più famosa e guadagna molto più di lui?
Di certo domina il film la bellezza e la bravura della protagonista: bellezza e gusto nel vestire tipicamente francese; ma soprattutto bravura nel gestire continui cambi di umore, piccole depressioni e continue incertezze magari solo con sguardi, pause di silenzio e lacrime; insomma a lasciar trasparire in modo evidente, dietro la facciata patinata del successo e della bellezza, una debolezza ed una grande incertezza esistenziale in maniera tipicamente e squisitamente femminile.
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