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Carnalitá morbosa

Regia di Mario Siciliano vedi scheda film

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La recensione su Carnalitá morbosa

di mm40
2 stelle

Un donnaiolo impenitente convive con tre prostitute. L'uomo ha però una certa età e un giorno, durante un rapporto a quattro, ha un malore che lo lascia più morto che vivo. I parenti accorrono immediatamente al suo capezzale, già ben sorvegliato dalle tre amanti; ma l'unica ragione dietro a tanta apparente commozione è, naturalmente, il testamento del moribondo.



La carriera di Mario Siciliano nel cinema non è stata particolarmente lunga – una ventina di anni circa, dalla metà degli anni Sessanta alla metà degli Ottanta – ma di certo è stata avventurosa e variopinta. Inizialmente produttore, poi regista e sceneggiatore, sempre impegnato nel cinema popolare e sostanzialmente 'di genere', il Nostro ha colto l'attimo non appena le maglie della censura si sono allentate e ha contribuito alla realizzazione di commedie scollacciate, soft porno e veri e propri film a luci rosse; in questo caso ricadiamo nella seconda categoria. Enzo Andronico, ottimo caratterista comico, viene qui utilizzato in un ruolo di primo piano e questa potrebbe suonare come una buonissima notizia: purtroppo però nel resto del cast non compaiono altri nomi degni di nota, se si eccettuano quelli (invero modesti) di Bruno Romagnoli, Brunello Chiodetti e delle tre protagoniste femminili, vale a dire Sonia Bennett, Adriana Bonfanti (Mary Botle per l'universo hard) e Marina Lotar, la cui carriera nel porno è ben conosciuta. Carnalità morbosa promette ciò che non mantiene, quantomeno non nella versione trasmessa in tv (!) nel 2025, che potrebbe pure essere stata epurata delle sequenze più esplicite – quanto esplicite non è chiaro neppure cercando informazioni sulla pellicola in rete. A ogni modo la trama è talmente striminzita e sconclusionata da lasciar intendere, così come fa il titolo, che il film sia in realtà tutto un banale pretesto per un po' di caro vecchio onanismo da sala di provincia in terza visione. La sceneggiatura, manco a dirlo, è dello stesso Siciliano, che qui si firma con lo pseudonimo Lee Castle (in seguito, specie quando sconfinerà nella pornografia, ne userà altri ancora). Un'ora e venti di durata con innumerevoli nudi femminili, peraltro neppure particolarmente spinti. 2/10.

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