Regia di Jörg Buttgereit vedi scheda film
Il serial killer Lothar Schramm giace quasi morto nel suo stesso sangue mentre guarda la sua vita di miserabile paranoia, autodistruzione e rifiuto lampeggiare davanti ai suoi occhi.
Un'esperienza disturbante e ipnotica, un viaggio nella psiche frammentata e alienata di un serial killer solitario, privo di redenzione o romanticismo. Jörg Buttgereit, si allontana deliberatamente dai cliché più abusati del genere horror, scegliendo invece un approccio visivo radicale, audace e profondamente psicologico. Con uno stile asciutto ma potentemente evocativo, il regista costruisce un ritratto allucinato e disperato, fatto di immagini crude, corpi deformati e silenzi assordanti. Il montaggio, a tratti sperimentale, trasforma sequenze di quotidiana banalità in momenti di puro disagio, costringendo lo spettatore a guardare ciò da cui normalmente si distoglie lo sguardo. In soli 65 minuti, Buttgereit confeziona un'opera breve ma potentissima, che dimostra come il vero terrore non risieda nel mostro in sé, bensì nella mente malata dell’uomo comune. Un thriller estremo, visivamente scioccante, altamente sconsigliato a chi soffre di emofobia o ha una bassa soglia di tolleranza al cinema disturbante.
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