Regia di Guido Malatesta vedi scheda film
Il losco faccendiere mister Zak, a capo dell'altrettanto losca Fantomas, ha puntato gli occhi su un ingente quantitativo di diamanti – un quintale, in termini di peso – che viene custodito dalla Banca di Russia. Invia perciò a Mosca due distinte squadre di professionisti del crimine: una simulerà di essere un team di esperti che deve esaminare i gioielli, l'altra una semplice comitiva di turisti.
Nella seconda metà degli anni Sessanta sui grandi schermi nostrani approdarono innumerevoli pellicole sul tema della 'grande rapina'; non fra le più note, ma comunque onestamente godibile entro i suoi limiti, è questa Come rubare un quintale di diamanti in Russia. Limiti fin da subito constatabili sia in termini di budget che di idee, ma a ogni modo il discreto artigiano Guido Malatesta riesce a portare a conclusione la sua missione, e a farlo senza eccessive sbavature. Dello stesso regista e dell'esperto di cinema popolare Arpad DeRiso è la sceneggiatura, tratta da un soggetto di Joaquin Romero Hernandez; un canovaccio semplice in fin dei conti, che va via via complicandosi fino allo stravolgimento del finale. Apprezzabili le dinamiche narrative, apprezzabili anche le interpretazioni; all'interno del cast si possono segnalare i nomi di Fernando Sancho, Ingrid Schoeller, Francesco Mulé, Eduardo Fajardo, Daniele Vargas, Luciano Catenacci e Peter Martell. Un'ora e mezza scarsa di avventure e disavventure spensierate, marcatamente improntate alla comicità in più momenti; co-produzione fra Italia e Spagna, il film è abbellito da una colonna sonora firmata da Francesco De Masi. Per capire i ritmi di lavoro di Malatesta: il regista morirà prematuramente tre anni più tardi, ma nel frattempo avrà già licenziato altri sei lungometraggi. 3,5/10.
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