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Jackie Brown

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Jackie Brown

di Jerri
10 stelle

Che dire su "Jackie Brown" del grande Tarantino, reduce allora della vittoria di un Oscar per il Capolavoro assoluto "Pulp Fiction".  La storia, tratta dal bellissimo romanzo di Elmore Leonard "Rum Punch" in Italia tradotto come "Punch al Rum", è quella di Jackie Brown, una hostess, interpretata dalla bravissima Pam Grier (protagonista di molti film "Blaxploitation" come "Sheba, Baby" , "Lungo la valle delle bambole" e  "Foxy Brown" sicuramente tra i film che hanno di più influenzato la pellicola del 1997 di Tarantino) che contrabbanda, tra un volo e l'altro, droga e soldi per Ordell Robbie, reso magnifico dal grande Samuel L.Jackson, vincitore proprio per questa interpretazione del Premio al Miglior attore protagonista al Festival di Berlino del 1998, dove "Jackie Brown" era in concorso per l'Orso d'Oro che sarebbe potuto essere il secondo grande Premio consecutivo in un festival Europeo (dopo la Palma d'Oro a Cannes con "Pulp Fiction"). Ordell Robbie è, quindi, un mercante d'armi dal carattere molto particolare (uno su tutti è il suo estremo maschilismo: d'una epicità grandiosa la scena in cui con lo sguardo fa capire alla bionda Melanie di andare a rispondere al telefono.) che ha come suo braccio destro Louis Gara, ossia Robert De Niro che con "Heat - la sfida" e "Casino" socchiude la porta del suo grande talento. Entreranno in scena Michael Keaton e Robert Forster, personaggi fondamentali quanto epici. La storia di intrighi e tradimenti andrà avanti fluidamente con un finale straordinario. Innanzitutto voglio precisare che questo è il terzo Capolavoro di fila diretto da Tarantino che non ha mai sbagliato un colpo. La pellicola si può definire "un' atto d'amore" di Quentin Tarantino verso il grande cinema, verso la "Blaxploitation" di cui abbiamo parlato prima, verso la musica ("Jackie Brown" ha personalmente una delle colonne sonore più belle di tutti i tempi, composta da brani anni '70 folk, pop, jazz e non da musichette strappalacrime come quelle di "Titanic" o "Il Gladiatore".)Voglio però spiegareperchè "Jackie Brown" è un grande film. Tutti sappiamo che il cinema è montaggio, fotografia, sceneggiatura e recitazione. Se uno di questi quattro elementi fondamentali ed obbligatori per la realizzazione di un grande film, manca alla pellicola...quest'ultima non può definirsi un grande film. In "Jackie Brown" Tarantino, come è solito fare in tutte le sue grandissime pellicole, esagera. Non solo c'è un montaggio eccezionale che rende il film fluido e scorrevole pur essendo lungo 2 ore e 34 minuti come "Pulp Fiction", non solo c'è una fotografia s-t-u-p-e-n-d-a  cupa, stridente e densissima, una sceneggiatura ovviamente superlativa, sempre dalla mano audace e geniale di Tarantino, e le intepretazioni degli attori sono mozzafiato. (Ridicola una sola nomination all'Oscar. Un offesa al grande cinema. Poi dicono che l'Oscar è il premio più importante...) Insomma..Il film più sottovalutato di Quentin Tarantino è in realtà il suo film più personale, in cui esprime tutto il grande amore per il cinema, per l'inquadratura, per la musica (meraviglioso il pezzo dei Delfonics), per i film di serie-b (infatti il nome Jackie Brown riporta a Foxy Brownin cui la protagonista è proprio Pam Grier, nel libro di Elmore Leonard la protagonista si chiama Jackie Burke ed è di pelle bianca.) Infine, vi consiglio appassionatamente di acquistare il meraviglioso Blu-ray versione red con un mini-book all'interno molto simpatico e di godervi questo Capolavoro, questa Perla preziosa di Quentin Tarantino.

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