Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Gli zombi non sono un fenomeno naturale, ma il prodotto di quella invadente alterazione ambientale causata dall'uomo. Laddove a volte la causa è un virus, stavolta invece si tratta di un effetto collaterale dei disastri ecologici dei quali ci stiamo lentamente rendendo conto.
Forse troppo lentamente...
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Se il paesino scenario dell'azione diventa la metafora della nostra epoca, ecco che il parco stupore dei protagonisti, il torpore delle reazioni e soprattutto la rassegnazione fatalista (" qui va a finire male!") rappresentano la cecità del mondo intero, impegnato a perseguire scopi superflui, mentre chi vive la vita vera (vedi il vagabondo che ha abbandonato la civiltà e si è rifugiato nel bosco) è l'unico destinato a sopravvivere (forse!).
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Detto della poetica dell'opera, resta invece poco da dire sulla realizzazione, invero dimessa, nonostante la creazione di personaggi-maschere, dal tocco bizzarro e flebilmente correlato al contesto (vedi la Tilda Swnton ufologica...). Troppo insistito il tentivo di rompere la quarta parete e l'insistenza sul main title della colonna sonora: l'opera non sembra decollare, né si riesce ad apprezzare quella particoalre causticità altre volte apprezzata nel Regista.

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