Regia di Maria Sødahl vedi scheda film
Bella storia personale a cui molti possono riferirsi, perché è così realistica e girata con uno stile asciutto dalla brava regista nordica Maria Sødahl.
Hope (2019): locandina
Hope Norvegia/Svezia/Danimarca 2019 la trama: La vita di Anja viene sconvolta quando apprende la vigilia di Natale di avere un cancro terminale al cervello. La recensione: diretto da Maria Sødahl sceneggiato da Maria Sødahl Prodotto da Thomas Robsahm Produttore esecutivo Espen Osmundsen, Yngve Sæther Casa di produzione Motlys, Film i Väst, Oslo Pictures, Zentropa Entertainments, Zentropa International Sweden Distribuzione in Italia Movies Inspired Fotografia di Manuel Alberto Claro Montaggio di Christian Siebenherz Scenografia di Jørgen Stangebye Larsen e Kaja Raastad. L'arco temporale narrato da Hope va dal 23 dicembre al 2 gennaio, dal ritorno a casa di Anja da un viaggio di lavoro all'operazione al cervello che le dovrebbe asportare il tumore che l'ha colpita: dieci intensi giorni in cui la vita della donna viene stravolta e forse comincia il suo rettilineo finale , ma in cui gli obblighi e doveri familiari e sociali del periodo festivo, vengono affrontati con la preoccupazione e al contempo la serenità di chi in fondo ha trovato un po’ di felicità, impediscono di abbandonarsi alla disperazione per affrontare gli eventi con lucidità e voglia di non arrendersi ad una sorte così ingiusta e crudele. numerosi sono i colpi di scena dello script, invece di dare al film un andamento ondivago, con continui e possibili rilanci e cambi di prospettiva capace di creare una narrazione calma, in cui ogni nuova scoperta o avvenimento danno la possibilità concreta di operare nonostante la delicatezza dell'intervento, la rivelazione della malattia ai figli, la decisione di Tomas di sposare Anja, la richiesta della donna di confessarsi reciprocamente gli eventuali tradimenti allunga l'ampiezza di un racconto al tempo stesso semplice e pieno di sincere emozioni capaci di scaldare il cuore dello spettatore, sempre più avviluppato al procedere del racconto. Semplice ed asciutto, perché girato con uno stile realistico, senza formalismi e puntando sulla bravura degli interpreti Andrea Bræin Hovig e Stellan Skarsgård; intenso perché molto attento alla relazione alla pari ma complessa fra Anja e Tomas; al loro rapporto con i figli, alcuni già adulti, altri ancora piccoli, alla reazione di una artista che oppone alla sfortuna della malattia la maturità di vivere intensamente i giorni che rimangono, pensando a se stessi e al mondo che si lascia e il ricordo di una vita dedicata a sé stessi e agli altri, soprattutto i familiari. Interpreti e personaggi Andrea Bræin Hovig: Anja Stellan Skarsgård: Tomas Elli Rhiannon Müller Osbourne: Julie Alfred Vatne: Erlend Steinar Klouman Hallert: Simon Daniel Storm Forthun Sandbye: Isak Dina Enoksen Elvehaug: Ada Gjertrud L. Jynge: Vera Einar Økland: Martin Eirik Hallert: Henrik Johannes Joner: Frans Ingrid Bugge: oncologa
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