Regia di Rodrigo Sorogoyen vedi scheda film
Scoperto con il buon "As Bestas", questo regista spagnolo è molto interessante. Andando a ritroso nella sua filmografia, ecco questo "Madre", 2019, che, a conti fatti, mi è piaciuto più di "As Bestas". "Madre" è un melodramma sofisticato, psicologicamente inafferrabile e girato con grande rigore e senza sbavature di sorta. Sorretto da un'eccezionale Marta Nieto, che intepreta Elena, una madre, appunto, che deve fare i conti con una tragedia che si consumerà nei quasi insostenibili minuti iniziali, un accadimento che segnerà profondamente tutto l'evolversi del film. Spostandosi in là di dieci anni, Elena si è rifatta una vita in un luogo di villeggiatura sull'oceano Atlantico della Francia meridionale, ma il fantasma del figlio tornerà a farle visita sottoforma di un teenager, con cui intraprenderà un percorso di cura, che vive di un'ambiguità sottile, fra amore materno e qualcos'altro. Un azzardo che rischiava di far naufragare tutto l'impianto ma che, invece, diventa il punto di forza dell'opera di Sorogoyen. Un film intenso, bello, molto bello, nonostante certe figure di contorno, che a volte mi sono sembrate poco credibili, ma la mano ferma e l'assoluta mancanza di momenti lacrimevoli e/o retorici, ne fanno un film vincente. Colpisce duro e rimane. Bellissimo: da recuperare su PrimeVideo.
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