Regia di Giancarlo Scarchilli vedi scheda film
Una cameriera e aspirante attrice sulla quarantina rimane incinta. Tace il fatto al fidanzato, determinata ad abortire. Nel frattempo, per una serie di equivoci, una conoscente le lascia la figlia di cinque anni da accudire; la donna pian piano si affeziona alla bambina, scoprendo le gioie della genitorialità. E a quel punto decide di tenere il figlio che ha in grembo.
Giancarlo Scarchilli era già attivo nel cinema da circa un decennio come sceneggiatore quando, nel 1997, con questo Mi fai un favore fa il suo esordio come regista, con un copione da lui stesso scritto con la collaborazione di Liliana Eritrei. Si tratta di una commedia piuttosto leggera nei toni, confezionata senza infamia e senza lode e affidata a un gruppo di interpreti mediamente validi; con ciò si intende che, se si fa la media tra una sempre affidabile Maria Amelia Monti e una spesso claudicante (come qui) Ornella Muti, si ottiene comunque un risultato dignitoso. Tra gli altri attori in scena compaiono poi Alessandro Gassman, Marisa Merlini, Claudio Bigagli, Franco Interlenghi, Jo Champa, Paola Tiziana Cruciani, Urbano Barberini ed Ewa Aulin: non male come cast per un debutto registico. La storia non è granché elaborata e scivola pian piano verso un prevedibile finale che accontenta il pubblico più perbenista; considerando che la produzione è targata anche Mediaset, non sorprende questo spirito democristiano di fondo, essenzialmente televisivo. Le ambizioni e i sogni di gloria, questa è la (discutibile) morale, son roba da ragazzi: dopo una certa età è meglio pensare a darsi un contegno, impegnarsi in attività concrete e soprattutto riprodursi, perché l’orologio biologico ne ammazza più che la lingua e la spada messe assieme. Vabbè. La successiva regia di Scarchilli sarà l’insapore e incolore commedia I fobici (1999), due anni più tardi. 3/10.
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