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Cinque pezzi facili

Regia di Bob Rafelson vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Cinque pezzi facili

di John_Nada1975
8 stelle

Robert "Eroica" Dupea/Jack Nicholson: [...]"Non punti il dito su di lei, chiaro? 

Samia Glavia/Irene Dailey -"Come dice, scusi?"

Robert "Eroica" ea -"Non punti il dito su di lei, cretina. Ma dove cacchio lo trovi il fegato di classificare la gente, di stabilire a quale tipo appartiene lei? Non dovresti nemmeno stare dove c'è lei, paladina del celibato. 

Samia Glavia-"Come, questo mi sembra troppo"

Ralph Waite/Fratello di Robert- "Stai esagerando, cerca di calmarti Robert."

Robert "Eroica" Dupea, sempre rivolgendosi alla Glavia: -"Tu sei solo un sacco pieno di merda. Siete tutti, pieni di merda."

 

Tra i più rappresentativi e a ragione, titoli della Nuova Hollywood, nel grandioso personaggio interpretato da un Jack Nicholson eccezionale (e già vestito con un giacchetto rosso vinaccia e i jeans come Jack Torrance, impossibile Kubrick non ci abbia pensato), Robert "Eroica" Dupea, mette oltretutto una delle linee di dialogo più straordinarie mai sentite, a rendere catartica una delle scene più belle del cinema americano. Che mi ha marchiato a fuoco per tutta la vita da sempre.Vederla e mandala a memoria. 

E' la sequenza verso la fine in cui Nicholson esplode in una delle sue rivolte personali all'insegna dell'ira e del dire sempre la verità ad ogni prezzo che costi, a tutti, contro la stronzissima saputona intellettuale da salotto Samia Glavia, interpretata da Irene Dailey, che si è messa a puntare davanti agli altri suoi ricchi parenti e a sminuire,  la fidanzata bella ma ingenua e oca, che lui tra l'altro tratta male e disprezza ma nonostante tutto davanti agli altri, privilegiati e supponenti, difende, Karen Black

E' una sequenza strepitosa e un dialogo ma soprattutto un breve monologo nicholsiano meraviglioso e tanto tanto vero, come del resto lo è con una genuinità oggi forse impossibile, tutto il film dal suo inizio alla fine , servito da una edizione italiana e dal doppiaggio S.A.S.eccelsi, come erano solo in quegli anni.

I momenti memorabili presi solo singolarmente sarebbero però davvero troppi, per un'opera che può essere presa a punto di riferimento per chiunque si trovi in una posizione di insoddisfazione se non aperto conflitto, con la vita e l'esistenza, e non soltanto come alcuni scritti sostengono, legato al cinema della ribellione e del libertarismo anti-conformista a tutti i costi alla "Easy Rider". Al quale è certamente legato dalla stessa produzione indipendente la BBS, diversi interpreti come ovviamente lo stesso Nicholson e la Black, Toni Basil nella parte minore di una delle due autostoppiste(eccezionale qui Helena Kallianotes/Palm Apodaca, in un profetico e scritto benissimo, divertente suo malgrado ruolo di fanatica igienista e ambientalista, oggi più che mai realtà in tanti personaggi che oggi incontriamo), ma che se ne discosta per incentrarsi non soltanto sui loser ed emarginati per scelta o necessità, ma anche su chi viene espulso per vari fattori, da una esistenza privilegiata e borghese.

Da rimarcare nel cast di valore assoluto, la presenza del grande John P. Ryan in uno dei suoi primi ruoli extra-teatrali. Il silente fisioterapista del padre infermo, Spicer,  il quale poi avrà uno scontro fisico con Nicholson alla fine, che avrà la peggio,  e da lui provocato. Meraviglioso anche ritrovare Billy Green Bush, il collega-amico ottimista, al lavoro ai pozzi petroliferi Elton, e poi arrestato dai federali perché Ricercato per una rapina e la fuga dopo la libertà condizionale. Che con la sua risata da Orso Yoghi fa già quello che sarà Zipper, il collega poliziotto in moto solo all'apparenza sempliciotto, di John Wintergreen/Robert Blake in un altre grande capolavoro di quella stagione d'oro dei "film di strada", "Electra Glide"(Electra Glide in Blue)(1973), di James William Guercio.

 

John_Nada1975

 

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