Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Il colore nascosto delle cose (2017): Arianna Scommegna, Valeria Golino
Venezia 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Silvio soldini ha diretto nel 2013 un documentario, sul mondo dei non vedenti, dal titolo "Per altri occhi" che, a quanto pare, ha lasciato il segno nel regista. Quattro anni dopo, si cala nuovamente negli spazi della cecità con un film di fiction, "Il colore nascosto delle cose", quasi a chiudere un percorso personale e formativo. L'esperienza fatta in passato è stata utile. Lo si capisce dalle variegate personalità delle protagoniste. Emma (Valeria Golino) è una donna energica che, nonostante l'handicap, svolge una professione gratificante, coltiva interessi e amicizie, e trova il tempo per dedicarsi agli altri. Patti (Arianna Scommegna), ipovedente, è matta da legare, viaggia per l'Italia da sola, nonostante confonda gli omini di vetroresina del fast food per persone vere, e si intrattenga nei parcheggi fumando con personaggi "alla vista" poco raccomandabili. Nadia (Laura Adriani), invece, che riceve da Emma ripetizioni di francese, è una diciassettenne impaurita e arrabbiata che non ha ancora metabolizzato la propria sventura, per cui il più delle volte è scontrosa e insopportabile. Le "donne" di Soldini vivono la quotidianità cercando di uscire dal ghetto della cecità e aspirano a quello che desiderano tutti: una cena al ristorante, una passeggiata, una serata con le amiche. A conti fatti cercano la felicità. Più che naturale, cercarla nell'amore di un uomo.
Il colore nascosto delle cose (2017): Valeria Golino, Laura Adriani
Il colore nascosto delle cose (2017): Valeria Golino, Adriano Giannini
Ecco allora entrare in gioco il normo-vedente Teo (Adriano Giannini) che vorrebbe aggiungere Emma ai suoi trofei di caccia, niente più, niente meno. La figura maschile è sicuramente meno interessante rispetto a quelle femminili. Teo non è dotato del cinismo arrogante del protagonista del film "Nella società degli uomini" ed è un inconsapevole, infelice donnaiolo immaturo come se ne vedono tanti al cinema.
La storia si sviluppa secondo i canoni classici del romanzo d'amore: l'incontro, la rottura, la pacificazione. Niente di originale sotto il profilo narrativo. Nonostante ciò il film funziona, prediligendo un tono misurato ed ironico all'eccesso sentimentale e rende giustizia alle persone non vedenti con una narrazione verosimile del proprio vissuto quotidiano. I protagonisti sono molto bravi. Molto belle le scene recitate al buio. L'oscurità che normalmente è ostile e genera profonda inquietudine, abbatte le difese dei due innamorati e li unisce nel dialogo e nella tenerezza. Lo consiglio a tutti, anche ai maschi che di solito non amano questo genere di film.
Il colore nascosto delle cose (2017): Arianna Scommegna, Valeria Golino
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