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Venni vidi e m'arrapaoh

Regia di Vincenzo Salviani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Venni vidi e m'arrapaoh

di axe
2 stelle

Quattro adolescenti romani condividono la passione per la musica; suonano in un complesso pop - gli "Arrapathis" - esibendosi in vari luoghi, tra i quali una palestra. Passano il tempo libero tra scherzi a sfondo sessuale, tentativi di portare a letto le loro fidanzatine, discussioni con i rivali. Diretto dal poco noto regista Vincenzo Salviani, "Venni Vidi E M'Arrapaoh" è una commedia "adolescenziale"; racconta la quotidianità di quattro giovanotti romani, totalmente disimpegnati ed apparentemente privi di occupazioni non ludiche, siano esse la scuola o altro. Hanno formato il complesso degli "Arrapathis", il quale si esibisce regolarmente in una piccola palestra di ginnastica aerobica; scelgono di partecipare ad un concorso. Il successo, in caso di vittoria, potrebbe aiutarli nei rapporti con le loro ragazze, le quali chiedono dolcezza, affetto. I quattro, indistintamente, sembrano avere come obiettivo primario il portarle a letto. E quando non pensano a ciò, o sono occupati con gli strumenti musicali, vagano per la città facendo scherzi a conoscenti o soeggetti che ... si prestano. Modeste le ambizioni, modesto il film, il quale sembra realizzato in modo quasi amatoriale. Nessuno tra gli attori è noto, la recitazione è pessima, assolutamente poco spontanea; gli esterni sono girati a Roma ed a Tivoli (Villa Adriana), gli interni in ambienti dalle scenografie poco curate, a volte irrealmente scalcinati (la palestra di aerobica). Il titolo del film rappresenta un richiamo alla recente opera di Ciro Ippolito "Arrapaho", realizzata in collaborazione con il gruppo degli "Squallor"; non esattamente un capolavoro, ma il film di Salviano è decisamente peggiore. Alcuni siparietti - lo scherzo alla dottoressa - sono incomprensibili; gli spunti "sensuali" sono decisamente ingenui, la comicità è un totale fallimento. La trama è quanto di più scontato possa esistere. Si resiste di fronte allo schermo grazie ad un paio di elementi; il primo è la curiosità di vedere a che punto si possa arrivare; il secondo è la colonna sonora, costruita su brani pop dai testi demenziali, ma dai ritmi decisamente orecchiabili. Da non vedere; da ascoltare, un paio di volte, si !

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