Regia di Alfonso Arau vedi scheda film
Come film (per il cinema, s'intende) di genere sentimentale è uno dei più scarsi che abbia mai visto. Melenso nel modo più pacchiano possibile. Mi stupisce che colui che l'ha diretto, questo Arau, sia di origine messicana. La fotografia improntata ad un fastidioso e falso rossastro me la sarei aspettata da uno di origine nordica o, perlomeno, di provenienza assai diversa rispetto al luogo di ambientazione del film, ovvero la California. Così com'è onestamente sembra la west coast come se la immaginerebbe un eschimese.
Oltre all'aspetto visivo, non si può dire che sia stato fatto un buon lavoro con la creazione del cast e nemmeno con la direzione degli attori. Le scene sono stupidotte, manca quel minimo di delicatezza che serve per rendere una situazione tenera senza finire nel ridicolo. È palese la mancanza di armonia e di consonanza in generale e tra gli attori. Keanu Reeves che fa il bel giovane traumatizzato in gita di campagna fa un po' pena, uno dei peggiori ruoli che abbia fatto. Giannini che fa il messicano (come in Man on Fire tra l'altro e chissà come mai) è piuttosto singolare.
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