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Il camorrista

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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La recensione su Il camorrista

di Carlo75
9 stelle

La storia segue l'evoluzione del "Professore" che, imprigionato, usa il carcere come base per fondare la Nuova Camorra Organizzata (NCO), estendendo il suo controllo su ogni aspetto della vita, dalla criminalità comune a quella politica e persino "spirituale" (attraverso la fede). Viene mostrata l'ascesa attraverso gli occhi di vari personaggi e momenti storici, evidenziando la complessità e la ramificazione dell'organizzazione. Tornatore mette anche in luce la connivenza e l'infiltrazione tra criminalità e poteri "legali" (politici, affari), mostrando una realtà in cui i confini sono indistinti. Il film è un'analisi critica della capacità della criminalità di presentarsi come un'alternativa di potere "organizzato", sfruttando le debolezze dello Stato e la vulnerabilità della popolazione. 

Il protagonista ("'o Professore") non è solo un criminale, ma un leader carismatico che amministra giustizia (distorta) dal carcere, trasformando la camorra in una "religione del dominio" con propri riti, codici e liturgie. Viene mostrato come la camorra organizzata non solo opera nello Stato, ma diventa lo Stato, gestendo la vita e la morte, offrendo un'alternativa al vuoto istituzionale, specialmente a Napoli negli anni '70 e '80. Pur basato sulla storia vera di Raffaele Cutolo, il film va oltre la cronaca, diventando un'indagine universale sulla sete di ordine, sul caos e sulla fascinazione per chi promette sicurezza e controllo in un'epoca di crisi sociale e politica in Italia (anni di piombo, corruzione). Tornatore voleva creare un "romanzo popolare" (stile Il Padrino) che raccontasse dall'interno il mondo criminale, dando voce a un potere che manipolava la politica (il caso Cirillo, accennato) e la società.

La regia di Tornatore è perfetta, e ha la capacità di coniugare dramma sociale e melodramma, con una forte impronta autoriale già evidente, sebbene alcuni la trovino lenta o stereotipata.

La recitazione, dominata dalla potente interpretazione di Ben Gazzara (il Professore), è davvero eccezionale, incarnando il potere e la follia criminale, supportata da ottime prove come quella di Leo Gullotta, premiato per il ruolo del commissario, e di Laura del Sol, seppur con giudizi contrastanti sulla complessiva riuscita narrativa. 

Il Camorrista si rivela non solo un film sulla camorra, ma una riflessione amara sul potere e sulla corruzione che trascende il suo tempo. La sua difficile gestazione e la successiva riscoperta ne fanno un'opera quasi mitologica, un'indagine criminale e umana di rara intensità, che grazie al restauro ha finalmente trovato il suo posto, meritato, nel pantheon del cinema italiano. Secondo me la miglior produzione di Tornatore.

 

Ben Gazzara, Nicola Di Pinto

Il camorrista (1986): Ben Gazzara, Nicola Di Pinto

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