Regia di Burt Reynolds vedi scheda film
Prodotto dalla Universal, che produceva nello stesso anno di lavorazione di questa purtroppo ultima regia cinematografica di Burt Reynolds (certo non al livello di "Pelle di sbirro", diseguale e dispersiva in sottotrame leggere come l'incredibile miliardario simpatico e lieve "BB" di un comunque buono George Segal, e sentimentali con la Bergen, ben poco credibili e interessanti, ma eccellente nelle sequenze d'azione, con quella in particolare dell'inseguimento e poi esplosione-incendio del furgone nel campo di canne da zucchero, che ghermisce nel rogo anche i due inseguitori-killer del narcotraffico, che è da antologia anni '80), anche il deflagrare delll'enorme successo televisivo NBC della prima e seconda stagione di "Miami Vice". Con la quale condivide oltre l'ambientazione nella stessa città, anche diversi sfondi e ambienti in cui furono girati famosi ambienti della stessa, come il Jai Alai della pelota basca, uno dei più grandi palazzetti di questo sport al mondo, e fra i simboli della città stessa, nel quale, chiuso al pubblico, viene girata una sequenza in cui "Stick"/Burt Reynolds affronta per la prima volta il personaggio memorabile del killer albino Moke impersonato da Dar Robinson, grande stunt della sua epoca a Hollywood, e che testimonia anche qui l'anello di congiunzione da sempre del cinema e dei film di Reynolds, con il mondo degli stunt cinematografici, spesso resi protagonisti da lui anche nelle storie.
Diversi attori latinoamericani, portoricani, sempre di "Miami Vice", sono qui protagonisti a partire da Josè Pèréz che muore presto, a Phanie Napoli che faceva Angelina Medera figlia del boss Esteban Calderone/Miguel Pinero, nel leggendario episodio 4-5 in due parti del 1984 S1, "Il Ritorno di Calderone". Anche la colonna sonora che potrebbe essere "alla Jan Hammer", del grande Barry De Vorzon con Joseph Conlan, e la bella fotografia calda e morbida di Nick McLean ricostituiscono quell'universo estetico come ricordato da altri attenti osservatori, di superfici molto chiare e riflettenti, colori sorbetto e luci virate da unici colori freddi(vedasi la sequenza finale dei flaconi di cristallo con liquidi colorati nei ripiani del bar della villa di Castulo Guerra/Nestor, infrantigli addosso a colpi di M-16 da Stick/Reynolds.
Strepitoso come sempre anche in un ruolo macchiettistico ovviamente cattivo, Chucky, ma per una volta dai tanti capelli rossi e le numerosissime camicie hawaiiane supercolorate alla Stanley"Stan"Switek. Charles Durning[...]
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