Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film
Dopo aver subito una delle prime cadute e più precipitose di qualsiasi autore degli anni '70 poi negli' 80, seguito a ruota dalle gloriose o meno gloriose cadute di John Milius, Michael Cimino, Walter Hill, John Carpenter, Bill W. L. Norton, John Landis, Peter Bogdanovich tornò alle sue origini realizzando una produzione a basso costo per la New Horizon di colui con cui aveva cominciato nel cinema ovvero Roger Corman, ma di tale intelligenza e qualità da riportarlo alla ribalta, proprio come la sua prima produzione di Corman, "Bersagli" (Targets) (1968), aveva lanciato la sua carriera. Ispirato dall'amore di Bogdanovich per la vecchia Hollywood, ma anche molto moderno nei contenuti e nella schiettezza, il dimenticato è per lunghissimi anni irreperibile nel doppiaggio italiano-almeno dal tempo della vhs o Beta Warner Home Video del 1983- "Saint Jack" sembra il tipo di film che John Huston avrebbe girato in quel periodo se il suo protagonista preferito, Humphrey Bogart, fosse sopravvissuto fino agli anni '70. Il protagonista, Jack Flowers, è una versione enormemente debitrice dell' analogo personaggio di "Assassinio di un allibratore cinese" (The Killing of a Chinese bookie) (1976) di John Cassavetes, più squallida del personaggio di "Casablanca" interpretato da Bogart , Rick Blaine: un americano opportunista che viene trascinato in una crisi di coscienza mentre vive all'estero da tanti tanti anni, dopo la guerra di Corea del 1950-1953 della quale è reduce, e con lo sfondo di quella del Vietnam alla fine, che porta soldati e ufficiali in licenza a consumare i gioiosi conforti di guerra con le numerosissime prostitute del luogo, analogamente a quanto succedeva nello stesso periodo a Hong Kong, Manila, Bangkok ecc. L'ambientazione è la Singapore dei primi anni '70, e Jack è un lenone ma anche un contabile di una società di import export per mantenere il visto di lavoro e quindi la facciata, dalla parlantina facile, svolgente commissioni per i criminali, oltre a gestire una rete di molte di quelle prostitute, che si rivolgono ai viaggiatori stranieri. Popolare tra i molti abitanti del posto, Jack ha il controllo totale dell'isola, a patto che rimanga nell'ombra; i papponi di Singapore lo minacciano occasionalmente per aver invaso il loro territorio, ma il fatto che Jack non abbia un vero bordello lo protegge.
Basato su un romanzo di Paul Theroux e girato con l'inimitabile nitido stile da Bogdanovich, portato all'ennesima potenza visiva e fotografica dalla ddf di Robby Muller, con lunghe riprese mirate e dialoghi serrati, il film si evolve gradualmente da un puro studio del personaggio a una sorta di thriller prima psicologico e situazionale, figurato ma fino a divenire sempre più letterale, seguiamo l'ascesa di Jack nel corso di diversi anni. Instaurando relazioni con gli isolani del Pacifico, tra cui una prostitute-tutte note playmate d'altronde è una co-produzione della Playboy Productions, e Hugh M. Hefner è produttore esecutivo-dello Sri Lanka (Monkia Subramaniam) e un contabile britannico dalla voce pacata che ogni anno viene a controllare i libri contabili della società per cui lavora "alla luce del sole" (Denholm Elliott), si attira successivamente violente rappresaglie aprendo un bordello purtroppo di breve durata, venendo poi coinvolto in loschi intrighi da un misterioso americano probabilmente della CIA (interpretato dallo Bogdanovich come spesso gli capitava). In tutto questo, Jack conserva il suo amabile senso dell'umorismo e un fervente senso di lealtà verso i suoi amici; è l'affascinante paradosso di un uomo virtuoso che esercita un mestiere immorale, esplicitato in tante sequenze da antologia di questo suo personale codice morale, e etico. Bogdanovich riesce a tenere a freno la - a volte facente capolino- presunzione di Gazzara e la sua tendenza a recitare in modo esagerato e chiassoso, aiutando l'attore a offrire una delle interpretazioni più misurate ed efficaci della sua carriera. Soprattutto nei furbi primi piani che Bogdanovich crea facendo camminare Gazzara verso la cinepresa o facendo scivolare la stessa verso l'attore in piani sequenza e carrelli laterali, riusciamo a cogliere il gioco di sottili emozioni sul volto di Ben mentre calcola le probabilità di una sua determinata azione, come quella successiva a dei cinesi mafiosi che vogliono mettergli I bastoni fra le ruote ad ogni costo. È un giocatore d'azzardo, ma mai sconsiderato, ed è sempre disposto a pagare il prezzo quando un bluff non funzionerà. "Saint Jack" è un lungometraggio ricco di trame interessanti, dalla satura vitalità, dalle riprese in esterni all'arguzia caustica dei dialoghi, e che ci presenta inoltre un interessante mix di volti orientali sconosciuti e attori occidentali riconoscibili (tra cui Joss Ackland e George Lazenby, nel coraggioso ruolo vista la sua immagine di 007, dell'omosessuale sposato che a Singapore va con prostituti asiatici ragazzini). Il film non è perfetto, soffre di piccoli difetti come la mancanza di chiarezza sullo scorrere del tempo, ma è all'altezza di ogni aspetto: drammaturgia avvincente, caratterizzazione meticolosa, dilemmi morali provocatori. Uno dei migliori film americani degli anni '70, alla fine ormai dell' epoca d'oro del rinnovamento hollywoodiano(1979), e tra i più dimenticati ma finalmente resuscitato come non mai dalla sfavillante edizione in alta definizione mux ita. HD4ME, ricavata dalla ricca edizione di qualche tempo fa in cofanetto BD francese Carlotta Films.
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