Regia di Jack Smight vedi scheda film
Buono e già visto e registrato in lontani passaggi televisivi a metà anni '80(non uscì mai in vhs italiana fino al dvd rippato Sinister, e adesso in HD BD Kino Lörber), ma adesso rispetto ad allora piuttosto datato, diretto però bene da un professionista del quale è bene vedere ogni singolo titolo anche per la TV, come Jack Smight.
Un pò leziose e anodine le parti sentimental-sbarazzine di Siegel con la bella e brava Lee Remick, in un personaggio però poco realistico, debitrice di una scrittura di caratteri femminili comprensivi e altruistici che non esistono, e perdurante anche nel cinema di oggi.
Rod Steiger gigione grandissimo ma nemmeno sopra le righe come suo solito, si divora il film nel suo personaggio di serial killer super-organizzato e intelligentissimo oltre che naturalmente agiato, sennò non avrebbe la logistica necessaria ai suoi crimini, comunque anche lui quasi totalmente irrealistico ma costruito con grande classe attoriale. Belle piccole parti da poliziotto colleghi del protagonista vero del film George Segal/ten. Morris Brummel, per David Doyle, Murray Hamilton e Val Bisoglio.
Anche la fotografia di Jack Priestley degli esterni newyorkesi nello stesso anno di "Squadra omicidi, sparate a vista!"(Madigan)(1968), "L'Uomo dalla cravatta di cuoio"(Coogan's Bluff), entrambi di Don Siegel, è pregevole.
Gran lavoro di Giuseppe Rinaldi(ma non può essere certo sorprendente), su Christopher Gill/Rod Steiger, anche per via delle filastrocche-canzoncine enigma, del personaggio.
Rimane nella memoria l'apparizione del celebre attore nano Michael Dunn al posto di polizia, come sedicente "plagiato" mitomane autore reo confesso, dei cinque delitti dello ''strangolatore".
Molta dose verità da parte di William Goldman, nei rapporti di Segal con la madre Eileen Eckhart, in un dualismo dei ruoli principali poliziotto-assassino, tutto giocato sulle conseguenze nelle loro vite di madri possessivo-ossessive.
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