Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Stesso discorso relativo al film precedente, con relativi pregi, ormai decantati un po' da tutti, e qualche limite. La critica ne ha parlato in termini generalmente positivi, come un miglioramento rispetto al primo "Fantozzi": Paolo Mereghetti sostiene che "è più compatto e organizzato del precedente", Tullio Kezich che "è molto più convincente del primo (...) Villaggio ha distillato il meglio dai suoi fortunati libri sulla maschera dell'impiegato", Gian Luigi Rondi che " A quelle medesime raccolte si ispira anche il film di oggi, realizzato, ovviamente, dalla stessa équipe. Con una costruzione narrativa più robusta, questa volta, e, soprattutto, con una scelta più decisa e meditata nei confronti del tipo di comicità". La struttura del film sembra molto simile a quella di "Fantozzi" del 1975, con una nuova serie di sketch sempre introdotti dalla voce off in toni catastrofici del ragionier Ugo, e anche la tipologia delle gag è essenzialmente la stessa, forse con un'accentuazione dell'elemento slapstick, basato sulla comicità di tipo fisico. Fra i vari episodi è rimasto celebre quello della "Corazzata Potemkin", già presente nel romanzo, che nel suo piccolo rappresenta una trovata geniale ed è davvero azzeccato nella satira contro le pretese intellettuali di certi funzionari molto "snob": Villaggio fa un omaggio "sui generis" ad Eisenstein, anche se purtroppo la conseguenza di ciò è stata che molti spettatori ignoranti hanno associato il film sovietico ad idee di noia e di ciarpame intellettuale, ma la satira qui funziona alla grande, e si tratta di un brano di cinema comico memorabile. Per il resto si oscilla fra altre trovate genuinamente divertenti e surreali (ad esempio l'episodio al casinò col povero Fantozzi costretto ad ingurgitare 25 bottiglie di acqua Bertier e a toccare il culo del Mega Direttore Semenzara, oppure il varo della nave della contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare), e altri episodi che sanno un po' di riempitivo, come quelli della caccia che si trasforma in guerriglia, quello al circo o quello della serata al night di Fantozzi, Filini e Calboni. Villaggio continua a reggere il film sulle sue possenti spalle e a giovarsi di un contorno di caratteristi entrati ormai nell'immaginario collettivo; molto buone alcune trovate visive di Salce, soprattutto la scena della scalinata di Odessa ricreata sulla Scalea Bruno Zevi a Roma, vicino alla Galleria nazionale d'Arte moderna.
voto 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta