Regia di Paul Wendkos vedi scheda film
Una corsa contro il tempo è solitamente una solida premessa a cui agganciare una storia; c'è quell'elemento insito di suspense che cresce spontaneamente con il passare del tempo, e poi ovviamente ci sono parecchie varianti da sfruttare. " Il Volto di un fuggitivo" (1959), una delle ultime volte in cui Fred MacMurray avrebbe interpretato un ruolo western, vede la rete stringersi sempre più attorno a un ricercato, con le complicazioni e gli ostacoli sempre in agguato nella sua fuga e poi nuova vita sotto altra identità. Jim Larsen (MacMurray) inizia la sua vita come prigioniero, viaggiando su un treno diretto a scontare una pena per rapina. A terra, ma non ancora del tutto fuori di sé, riesce ad aggredire la sua amabile, seppur ottusa, scorta, quando il suo impulsivo fratello si presenta pronto a liberarlo. Il risultato di questo "aiuto" non richiesto è uno scontro a fuoco in cui l'agente di polizia viene ucciso e il fratello ferito a morte. Questo costringe Larsen a darsi alla fuga, ora con un'accusa di omicidio che incombe su di lui e senza modo di poter dimostrare la sua innocenza. La sua unica possibilità è sparire prima che la legge blocchi tutte le vie di fuga. Un bluff su di un altro treno gli fa guadagnare un po' di tempo, ma nemmeno un cambio di nome e una buona dose di sfacciata audacia potrebbero bastare per permettergli di andarsene in tempo da una piccola città. Con tutte le uscite pattugliate, l'unica possibilità per Larsen è resistere e sperare di trovare una via d'uscita prima che i manifesti di Wanted con la sua effigie arrivino la mattina seguente. "Il Volto di un fuggitivo" si colloca a pieno titolo tra gli "altri" western meno noti di fine anni '50. Il tema di un individuo che si sforza di stare un passo avanti alle ombre di colpevolezza proiettate dal proprio passato, e il proprio percorso un poco riluttante verso la redenzione, che erano stati già ampiamente esplorati proprio a quel tempo in altri western di serie B o A, ma questo non significa che il film valga di meno. Trae beneficio dal protagonista MacMurray, stanco e fatalista e dall'uso spesso creativo ed evocativo degli interni in studio da parte del cameraman Wilfred M. Cline e del regista Paul Wendkos. Si tende a pensare a quest'ultimo principalmente come a un nome televisivo e credo che, a volte, si percepisca un po' di quella sensibilità – nel ritmo generale e in alcune scelte di inquadratura. Proprio in seguito avrebbe diretto diversi episodi a tinte noir de " Gli Intoccabili" e qui io intravedo un po' di quella estetica all'opera. Jerry Goldsmith si guadagna uno dei suoi primi crediti cinematografici per la colonna sonora, anche se non sono convinto che una piccola produzione compatta come questa sia il mezzo migliore per il suo stile compositivo ben più espanso. A quanto ho capito, Fred MacMurray non era un grande appassionato di western, ma ne ha girati alcuni notevoli: "Una Pistola per un vile" sarebbe un interessante doppio spettacolo in coppia con "Mezzogiorno di fuoco", e "Quantez" è una specie di capolavoro a basso costo". "Il Volto di un fuggitivo" gli ha offerto un'altra parte degna di nota, del tipo che si adattava bene alla sua innata ambivalenza e al suo finto cinismo. Credo che MacMurray fosse adatto a ruoli come questo, in cui non sembra mai completamente a suo agio con l'immagine di sé che proietta – quella superficiale insolenza sembra sempre un velo per nascondere la fragilità della sua presunta sicurezza di sé. Ma se MacMurray si stava avvicinando alla fine della sua carriera western, James Coburn stava appena iniziando la sua. Nel giro di un anno, lui e altri sei si sarebbero diretti a sud del confine con John Sturges e non si sarebbero più voltati indietro. Il suo ruolo qui è piccolo ma appariscente, quello del principale scagnozzo del cattivo, e si aggira e aggira sullo schermo con meravigliosa minacciosità. È un bene che il cattivo del film, Alan Baxter, sia appena passabile, privo però di quella presenza autorevole che il suo ruolo richiede. Dorothy Green e Lin McCarthy interpretano gli altri personaggi principali e sono discrete, senza essere particolarmente eccezionali. Non sono sicuro di quanto sia ampiamente disponibile " Il Volto di un fuggitivo" per la visione in alta definizione sul mulo da un mux ita. con BD U.S. Kino Lörber, da cui il dvd A&R che rippò il nuovo master.La stampa widescreen utilizzata è generalmente pulita e il trasferimento è accettabilmente nitido. Se dovessi trovare una lamentela, direi che l'audio italiano dello splendido adattamento nostrano dell'epoca può essere a tratti un po' debole o ovattato, ma rimane comunque udibile. Tutto sommato, è un buon western, veloce e realizzato con un budget limitato, rappresenta una bella vetrina per la bravura qui in contrasto di MacMurray e Coburn.
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