Regia di Sergio Martino vedi scheda film
L'industriale La Noce, essendo una sua fabbrica di formaggi in Sicilia a rischio chiusura in quanto fonte di inquinamento ambientale, cerca un modo per corrompere il politico catanese Pedicò, più onesto di molti suoi colleghi. Scopre che ha un debole per le moglie piacenti e disponibili di chi cerca favori da lui; non volendo coinvolgere la coniuge, chiede al suo segretario, l'impacciato ed un po' sfortunato Mario Albertini, di procurargli una donna che faccia al caso suo. Mario conosce e gli presenta Giovannona Coscialunga, in arte Cocò, una prostituta sensuale ed affascinante. Cocò, lasciando di ciò all'oscuro Robertuzzo, il suo protettore, accetta di fingersi moglie dell'industriale; dopo un breve addestramento, volto a farle acquisire un po' di buone maniere e perdere un marcato accento ciociaro, Cocò e La Noce si mettono in viaggio, destinazione Sicilia, a bordo dello stesso treno utilizzato da Pedicò e la sua arcigna segretaria, la quale ha in serbo diverse sorprese. Nel frattempo, Robertuzzo scopre per quale motivo Cocò non è al lavoro e medita di sfruttare l'informazione a suo vantaggio. Dopo una lunga serie di sotterfugi ed equivoci, alcuni personaggi troveranno soddisfazione, altri meno. "Giovannona Coscialunga Disonorata Con Onore" è una simpatica commedia del 1973, diretta da Sergio Martino e nota anche per la celebre citazione in "Il Secondo Tragico Fantozzi", di Luciano Salce. Costruito su luoghi comuni connessi all'attualità dell'epoca - corruzione, inquinamento, capitalismo selvaggio, "condito" con la sensualità di Edwige Fenech - Cocò, Giovannona Coscialunga - il raccontro intrattiene con siparietti "piccanti" legati ad improbabili, poichè concentrate tutte insieme, infedeltà coniugali; equivoci; una "resa dei conti", coincidente con un "tutti contro tutti", decisamente comica; una sorte incerta per i personaggi di fatto meno peggiori della vicenda, Mario e l'amica prostituta. La recitazione è vivace; diverse regioni d'Italia, con i loro accenti e dialetti, sono rappresentate dai "tipi" che il regista porta in scena. Pippo Franco è Mario Albertini, un romano insicuro, diviso tra la debolezza per il fascino femminile ed il desiderio di compiacere il datore di lavoro, l'imprenditore La Noce (Gigi Ballista), intrallazzatore e disonesto, in grado di resistere solo fino ad un certo punto alla procacità di Cocò. Pedicò è interpretato da Vittorio Caprioli; il suo personaggio è il prototipo del politico solo apparentemente integerrimo. Non si vende per soldi, bensì per belle donne, che egli s'illude di poter conquistare grazie al suo fascino. In realtà esse gli sono offerte dai mariti, in un contesto di corruzione per la quale il sesso sostituisce il denaro. Riccardo Garrone è Robertuzzo, bieco profittatore di sogni ed aspirazioni di donne incerte ed ingenue. Adriana Facchetti è la segretaria di Pedicò, tanto determinata da apparire quasi fuori contesto, ma con un ruolo fondamentale per l'evoluzione della trama. Danika La Loggia e Francesca Romana Coluzzi sono rispettivamente le signore La Noce e Pedicò, pronte a reagire in proporzione, appreso del disegno dei mariti. Piccola apparizione per Nello Pazzafini, Franceschino. Il ritmo del racconto è sostenuto, le ambientazioni varie; Roma, Sicilia e relativi collegamenti - treno, autostrada, stazioni di servizio. Una fotografia vivace e colorata, la colonna sonora varia, i dialoghi "verbosi" e gli atteggiamenti spesso sovraeccitati dei personaggi accentuano l'allegria e la comicità della narrazione. Le scene di nudo non sono molte; la protagonista, Cocò, esprime la propria sensualità quasi con ingenuità, consapevole di ciò ma priva di una e propria malizia, a differenza di quanto percepiscono gli altri personaggi, i quali finiscono per ruotarle intorno ed essere dipendenti da essa. L'innocenza di fondo la posiziona una spanna sopra gli altri; moglie, prostituta, donna da una notte e via, strumento di guadagno, ognuno tenta di plasmarla secondo i propri desideri; Giovannona li asseconda, li tollera, non li accontenta. Ha doti, umane e fisiche, per andare oltre e, presumibilmente, lo farà. Il film muove ad una risata ... consapevole; le premesse attestano una buona conoscenza di mali e vizi dell'Italia dell'epoca, la trama è coerente, sensualità e riferimenti sessuali sono funzionali alla stessa. Una commedia divertente ed intelligente, una piacevole sorpresa.
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