Questa rubrica esiste da sempre solo ed esclusivamente allo scopo di masticare chewing gum e celebrare i migliori episodi delle serie in assoluto più di culto, e come al solito siamo a corto di gomma da ciancicare. Perciò stavolta abbiamo dovuto tirare fuori il pezzo davvero grosso, il titolo che oltre all’appellativo “di culto” potrebbe meritarsi anche l’aggettivo più proibito di tutti, quello che è in castigo perenne insieme a “resiliente”: iconico. Mad Men è una serie che, tra le tante altre cose, mostra in diretta la creazione del mito contemporaneo, quello dell’icona pubblicitaria che, quando fa veramente centro, entra nell’immaginario collettivo e non solo lo intercetta e lo cavalca, ma lo plasma e lo condiziona. Un potere potenzialmente divino che darebbe alla testa a chiunque, figuriamoci a un personaggio fallato e ferito come Don Draper, che tenta di costruirsi una vita a partire da un cumulo di macerie, illudendosi che il suo potere di mitopoiesi abbia effetto anche sulla quotidianità e, retroattivamente, sul suo passato traumatico e problematico. Più in grande, Mad Men è un affresco maestoso, onesto, amaro e a tratti ironico, che descrive con acume ed efficacia gli anni ‘60 degli Stati Uniti attraverso i due più importanti contributi culturali e sociali creati dalla loro egemonia: l’obsolescenza programmata di oggetti e persone, e l’arte di manipolare il bisogno umano in nome del profitto.

I 5 migliori episodi di Mad Men
Stagione 1 Episodio 13: La ruota del destino
In Mad Men ci sono innumerevoli momenti che potremmo catalogare come “Don Draper venderebbe un frigorifero a un inuit” – compreso, peraltro, il gran finale della serie – e ogni spettatore ha il suo preferito, che sia Lucky Strike, Heinz o Coca-Cola. Il nostro è la presentazione per convincere i rappresentanti della Kodak a firmare con l’agenzia, che arriva alla fine della prima stagione e colpisce con una durezza che tornerà a trovarci molto spesso. Draper proietta diapositive della sua stessa famiglia, in una giostra sulla macchina del tempo che dipinge un quadro perfetto, neanche lontanamente somigliante alla sua realtà, passata presente o futura.

Stagione 4 Episodio 7: Buon compleanno
Più che un episodio, un bignami di perfetta scrittura dedicato ai due personaggi più importanti e interessanti della serie, Don e Peggy. Buon compleanno è la storia della nottata in cui Draper, per scappare da se stesso, procrastina una telefonata e, per farlo, decide (più o meno) inconsciamente di torturare la collega, ma non ha ancora del tutto chiaro che Olson è l’unica persona in grado di tenergli testa e di vederlo com’è realmente. Da una parte un uomo in costante discesa, che vive come una maledizione l’unico tipo di vita che il destino gli ha concesso; dall’altra una donna in costante ascesa, che vive e lotta per la vita che si è scelta. Quando le loro strade si incrociano esattamente a metà dei loro percorsi, succede un episodio quasi perfetto come questo.

Stagione 3 Episodio 13: Chiudi la porta e siediti
È uno degli episodi più sorprendenti e inaspettati dell’intera serie, nonché quello che si allontana maggiormente dai toni narrativi a cui siamo abituati. I protagonisti, per salvare l’agenzia da un’acquisizione non voluta e inevitabile, si trasformano in una versione in doppiopetto e meno cialtrona dei Soliti ignoti, rapinando se stessi e ripartendo da zero lavorando dentro a un ufficio temporaneo (ovviamente ospitato dalla suite di un albergo di lusso). Tuttavia, è l’anche l’episodio che mette l’ultimo chiodo sulla bara del matrimonio fra Don e Betty: la sua fine era scritta da tempo, ma la conferma esplicita fissa per sempre la prima crepa strutturale nel muro portante del protagonista.

Stagione 5 Episodio 11: L’altra donna
Il miglior episodio dedicato a un personaggio enorme e complesso come Joan. Da sempre il contraltare di Peggy – il brutto anatroccolo invisibile agli uomini che per farsi notare dev’essere il triplo più brava di loro sul lavoro VS. la donna Jessica Rabbit che fa voltare tutti i maschi ed è consapevole di avere su di loro un potere tanto inebriante quanto pericoloso –, Joan è capace e ambiziosa. Talmente ambiziosa che, quando un dirigente Jaguar promette un accordo con l’agenzia in cambio di un rapporto sessuale con lei, Joan accetta e riceve in cambio la promozione a socia. Esattamente il giorno in cui Peggy si licenzia per andare a lavorare come creativa in un’agenzia concorrente.

Stagione 7 Episodio 7: Waterloo
Non dovrebbe essere un episodio che parla di Don, occupato com’è dall’ingombrante e serena morte di Bert Cooper, anziano ed eccentrico co-fondatore dell’agenzia che se n’è andato a bordo del suo divano dopo aver assistito all’allunaggio. Dovrebbe essere l’episodio di Roger Jr., eterno figlio di papà che ha finalmente l’occasione di diventare quel leader che non è mai stato. E ci prova, eccome se ci prova. Ma alla fine, come al solito, è un’altra puntata che parla di Draper, della sua vita partita già sgretolata, poi rimessa insieme e oggi sempre più vicina al crollo totale. Ormai gli rimane solo il lavoro, e anche quello è appeso a un filo. Nessuno, però, può togliergli le sue visioni. Anche quando hanno per protagonista un morto che canta e balla il presente e il futuro.

La serie tv
Mad Men
Drammatico - USA 2007 - durata 50’
Titolo originale: Mad Men
Creato da: Matthew Weiner
Con Daniel Hall, Yaani King Mondschein, Jon Hamm, Elisabeth Moss, Samantha Hanratty, Alex Wexo
in streaming: su Amazon Video
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