Inizia cosi, parafrasando un felice libro del giornalista, autore, scrittore Oliviero Ponte di Pino, questo viaggetto alla ricerca degli stupidi del sito, ma non di quelli coscienti (io ed un bel po’ d’altri) del loro stato di portatori di sana cretineria, ma di quelli che, fenomenalmente, sono convinti di poter spalmare cultura dal loro pulpitino dove restano indissolubilmente inchiavardati. Mani e capoccetta.
Ho saccheggiato il pamphlet di Ponte di Pino anche perché, come egli stesso ammette citando – probabilmente – Oscar Wilde : ”Quando si ruba ad uno solo è plagio, quando si ruba a molti è ricerca”, (ed il concetto risulta ben noto ad un discreto manipolo di utenti filmtivutiani, ex e non).
Secondo Locke una delle cause della stupidità è un difetto di memoria, un procedere alla cieca quando la rabbia attanaglia i neuroni, uno sfogo istintivo e primordiale che ci priva del più elementare discernimento.
Per Kant “alla grulleria non c’è rimedio, di una testa ottusa si può fare un dotto, ma l’assenza della scintilla del giudizio appare irrimediabile”;
in determinati soggetti “…la stupidità è un doppio (magari un fake, vai a sapere…), un maligno angelo custode. La sapienza può compiere le più impervie scalate, le piroette più ardite, le giravolte più improbabili. La cretineria le ha già fatto lo sgambetto (e quando non lo fa è lì in famelica attesa d’assist…). Per difendersi la ragione umana edifica senza sosta torri, castelli, bastioni. L’idiozia ne ha già minato le fondamenta. (Musil)
Ed arriviamo al concetto del cretino specializzato (o intellettuale) di fruttterolucentiniana memoria, un genio (a volte due) in grado di architettare un sommergibile nucleare nella vaschetta dei pesci rossi (o di mettere in piedi una crociata su un portale di cineamatori…), e spesso gli sciocchini (del sito nella fattispecie), quelli che blaterano amenità e che convivono pacificamente sereni con gli altri scemi del villaggio mediatico, lasciano i geni alle loro elucubrazioni anche perché - ed accade spesso, almeno fin quando  le play non vengono sprangate dagli Autori - (“Quando si è presa la decisione di chiudere le orecchie anche al migliore degli argomenti in contrario si ha un segno forte del carattere, dunque un’eventuale volontà di stupidità” - Nietzsche -), come insegna Flaiano: “La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia”, ed in più si finisce per rischiare sulla propria pelle: “Non discutere mai con un’idiota. La gente potrebbe non notare la differenza” (Arthur Bloch).
In questa escalation dove il cretino sembra avere decisamente la meglio sull’ intellettuale (cosa che ci dispiace essendo stati estimatori della specie almeno fino a quando il secondo non ha deposto definitivamente le armi di fronte alla decisa invadenza del primo), assistiamo a singolari siparietti, come capitato in una recente playlist su cinema e pratiche autolesioniste, dove si sciorinavano doppi sensi dal pessimo gusto di avanspettacolo avariato, avvalendosi della tecnica di comico e spalla, rispolverata da questi novelli maestrucoli del trasformismo da web nonchè audaci sdoganatori del trivio in pvt; o in diverse altre svariate occasioni e sempre sulla falsariga dei mitici De Rege, i quali (gli originali) introducendo ad inizio Novecento una comicità ad incastro, con spalla e comico perfettamente integrati hanno fornito schemi infiniti agli emuli dei nostri giorni, i quali non mancano comunque di verve innovativa (tra le loro battute più riuscite e cliccate sul nostro amato sito basterebbe citare la celeberrima: “Adirò le vie legali!”  per sorvolare su altro frasario meno civettuolo che evitiamo di citare palesemente…).
E’ la famosa prevalenza del cretino… e la mia inossidabile permanenza non fa che avvalorarne l’assunto. Alla prossima (magari in tribunale.. ah ah…)