Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
Scappare da situazioni, persone, luoghi, per
poi ritrovarsi ad avere a che fare nuovamente
e per sempre con le stesse persone, luoghi e
situazioni, magari altre, ma identiche.
Lo sguardo che il cliente-protagonista ha nel bar ad inizio
film è lo sguardo rassegnato di chi ancora viva d’illusione men-
tre tenta di liberarsene, mentre continua il suo Detour…
L’ossessione del Detour, sia della comprensioe filosofica del
Detour che dello stesso vivere e farsi vivere del Detour è ben e-
spresso da questa frase- situazione (un cliente ascolta un
motivetto che l’ossessiona):
Quel motivo! Perché quel maledetto motivo mi seguiva ovun-
que senza darmi tregua? Avete mai desiderato cancellare
un pezzo della vostra memoria senza riuscirci?
Potete cambiare ambiente. Ma basterà un profumo o una frase
detta da qualcuno e ci cascherete di nuovo.
Detour cinematografico del ripresentarsi di oggetti, simboli, espressioni,canzoni, concetti… Come un bicchiere continuamente rotto… sempre lo stesso…
Altri Detour:
la ragazza di “Su, su, due volte vergine di Wakamatsu”
Il pianoforte in “Detour”
Il rapimento
Colpevolezza o innocenza dell’altrui
morte
Temi ed elementi:
l’ossessione della musica
l’ossessione dell’amore
L’ossessione per la donna
l’ossessione degli uomini per i soldi
Il rapimento
Colpevolezza o innocenza dell’altrui morte
Altri Detour consigliati:
“RUNNING IN MADNESS, DYING IN LOVE”
“Su, su due volte vergine”
Tutta la filmografia di Koji Wakamatsu
Siamo noi gli assassini del signor Haskell o è
stato lui a morire, qualcun altro ad ucciderlo?
Haskell non è più il morto che è steso per terra ma la ragazza che sale con noi sull’auto: ecco la versione americana di
Mortacci: la gente continua a vivere in altre persone, la reincarnazione esiste ed è reale ma è più semplice di quel che crediamo: la ragazza è Haskell, ma anche non lo è.
La ragazza però se ne viene con: “il tuo problema
è che prendi tutto sul serio invece di prendere
quello che capita”
Il destino o qualcosa di misterioso può abbattersi su
di noi anche senza averne un motivo.
Siamo noi gli assassini del signor Haskell o è
stato lui a morire, qualcun altro ad ucciderlo?
musicale originale di Leon Erdody. Ulmer e Erdody avevano precedentemente lavorato insieme al film "strana illusione "
un film non è altro che il risultato già morto, la corsa già avvenuta con tanto di risultati finali.
Troopo chiare le posizioni d'arrivo.
Al primo posto... ecc...
Il regista decide di filmare qualcosa e quindi la maniacalità di
Kubrick è accontentata? o il film ha un’autonomia propria in
quanto racchiude certi momenti, passaggi di Detour? : insomma monto il film in due o tre modi e poi ne scelgo uno: uno dei giri, dei momenti del Detour, giro la scena più volte e poi ne scelgo uno, due o tre luoghi e poi ne scelgo uno, due o tre inquadrature poi ne scelgo una, due o tre possibili tagli poi ne scelgo uno, due o tre tipi d’interpretazione e poi ne scel-
go uno: sono racchiusi in potenza, in questo senso tutti i Detour possibili in un unico Detour?
Quando io faccio un paragone tra due film che sono lontani anni luce uno dall’altro è perché effettivamente sono vicini in quanto sono solo due degli infiniti giri di cui è composto il De-
tour? E quindi un film non è altro che il risultato già
morto, la corsa già avvenuta con tanto di risultati finali: Schumacher secondo ecc.. e invece il Detour è la pre-produzione, la produzione, la post-produzione e la mente di chi osserva un film, non più nella pellicola?
Questo suo essere Detour è l’unico senso e vita del cinema, l’unico suo motivo d’esistere?
Ovvero la ragazza:
Sale sulla nostra auto. Siamo pronti ad accoglierla?
Quanto tragitto vogliamo percorrere con lei?
Filosoficamente, è la stessa ragazza di "Su, su, due volte vergine" di Wakamatsu?
Ovvero Haskell:
Assassinato? Da Chi? Perchè? O siamo noi i suoi carnefici?
Haskell e la ragazza sono la stessa persona?
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